Un vivaio a vasetteria sperimentale. Vannucci guiderà il tavolo tecnico: "Tecnologia e studio per il futuro"

Nel progetto anche il Dipartimento di scienze Agrarie di Pisa, lo studio A4 di ingegneria e l’agronomo Resta. Sarà utilizzato un software per raccogliere dati sulla sostenibilità, sicurezza delle coltivazioni e cura del suolo.

Un vivaio a vasetteria sperimentale. Vannucci guiderà il tavolo tecnico: "Tecnologia e studio per il futuro"

Nel progetto anche il Dipartimento di scienze Agrarie di Pisa, lo studio A4 di ingegneria e l’agronomo Resta. Sarà utilizzato un software per raccogliere dati sulla sostenibilità, sicurezza delle coltivazioni e cura del suolo.

Un altro passo in avanti per quella che dovrà rappresentare una vera primizia, in termini di sviluppo del mondo vivaistico, per la città e l’intero distretto. Alla luce del via libera, nel rush finale della prima Giunta Tomasi (aprile 2022, per intendersi), del progetto di realizzazione di un vivaio a vasetteria sperimentale in via di Bargi a Spazzavento, non troppo lontano dal tracciato della A11 Firenze-Mare, è stata decisa quella che sarà la composizione del "tavolo tecnico" per la realizzazione dello stesso, che verrà curata dall’azienda "Vannucci Piante". Un punto fondamentale per avere maggiori dati, osservazioni, studi e approfondimenti legato a tutto ciò che il vivaismo deve dare oggi: sostenibilità, rispetto dell’ambiente, impermeabilizzazione dei terreni, uso corretto dei fitofarmaci e l’attenzione alla cura del suolo per evitare dissesti idrogeologici. E’ un percorso che, complice qualche lungaggine burocratica, in molti si augurano che possa vedere la luce quanto prima: da un lato l’azienda, leader mondiale del settore, perché questa vasetteria sperimentale dovrà occupare metà del terreno complessivo che è stato acquistato dalla stessa "Vannucci Piante" e, quindi, sarà un nuovo importante appezzamento per accrescere il business; dall’altro la necessità di avere risposte adeguate in merito visto che, nel protocollo d’intesa, si parlava di un periodo di due anni per arrivare alla pubblicazione dei risultati.

In breve, questo vivaio sperimentale servirà per valutare gli effetti di come, oggi, vengono effettuate le coltivazioni ritenute più utilizzate all’interno del distretto e quindi l’area verrà suddivisa in quattro parti: quella tradizionale dove ci sarà la posa di telo sopra terreno esistente e con 10 centimetri di strato di pietrisco; quella a pieno campo, come tradizione vuole nella terra; due parti innovative differenziate fra di loro da una differente superficie sottostante e maggiormente lavorata. A supporto di questi metodi di lavoro, ci saranno evoluzioni tecnologiche da installare: una stazione pluviometrica, quattro sistemi per la misura di portata di canali aperti o tubazioni parzialmente piene ed un software che sarà gestito dalla stessa "Vannucci Piante" per acquisire in tempo reale i valori di portata e tracciare il trend di misura.

A questo ci andranno collegate anche nuove opere idrauliche ed andranno conteggiati anche i trattamenti diserbanti che saranno necessari. In questo processo, però, ci sono anche altri attori importanti coinvolti come il Dipartimento di scienze Agrarie, alimentari e agro-ambientali dell’Università di Pisa, lo studio A4 di ingegneria e l’agronomo Emilio Resta che è stato nominato referente dell’azienda al tavolo tecnico che vede presenti anche il professor Luca Incrocci (nominato dal Dipartimento), e poi Elisabetta Norci (agronoma), Gaddo Mannori (geologo) e Cristiano Cappelli (ingegnere idraulico).

S.M.