PISTOIAAnno nuovo, storia vecchia. Pistoia contro Trieste incassa la nona sconfitta di fila e adesso si trova al terzultimo posto con 6 punti, gli stessi di Cremona; dietro c’è solo Napoli a 4 punti, in risalita. In tutta sincerità al momento non si sono visti passi in avanti, proprio in uno slancio di ottimismo si può arrivare a dire che Pistoia con gli 80 punti subiti ha fermato in parte l’emorragia delle ultime partite che l’hanno sempre viste andare sotto di oltre 90 punti. Una magra consolazione, anche per i più ottimisti: la realtà è che l’Estra continua a palesare le stesse difficoltà di sempre con l’aggiunta di un atteggiamento non proprio da squadra che deve lottare per salvarsi.
Già, la sensazione è quella di aver visto una squadra giocare senza un piglio battagliero, la giusta rabbia agonistica, la voglia di difendere il fortino a tutti i costi. Pistoia ha dato l’idea di avere la convinzione che fosse sufficiente sfruttare l’attacco per vincere la partita, commettendo il più grave degli errori. Primo perché le partite si vincono in difesa e non in attacco, secondo perché l’Estra non ha un talento tale da consentirle di vincere le gare usando questa tattica. L’aspetto che però ha destato la maggiore preoccupazione è stato quello di vedere una squadra scarica dal punto di vista emozionale, quasi sfiduciata e rassegnata. Contro Trieste il linguaggio del corpo di alcuni giocatori in certi momenti della partita è sembrato quello di chi non ci crede più di tanto.
Pistoia ha provato a rimanere attaccata alla partita ma nonostante gli sforzi non è mai riuscita ad agganciare Trieste pur arrivando a meno 5 a metà dell’ultimo quarto. Alcuni errori di troppo hanno poi vanificato la rincorsa e in quel momento il senso di frustrazione è stato palese.
Speriamo ovviamente di sbagliarci ma se così fosse il problema sarebbe molto più grave rispetto a dover sistemare le cose in difesa. Qualsiasi siano i problemi è arrivato il momento per i giocatori di guardarsi in faccia perché da ora in avanti è vietato sbagliare a partire da domenica quando a Pistoia arriverà Varese. La settimana deve servire a lavorare duro e, se ci sono, risolvere le questioni in sospeso perché non c’è più tempo per rimandare o tacere.
La partita è di quelle fondamentali per continuare a sperare nella salvezza ed a questo punto il gruppo deve dimostrare se ha voglia o meno di lottare, se crede nell’obiettivo e non solo a parole ma con i fatti perché alla fine sono l’unica cosa che conta. La salvezza, così come i campionati, si vincono facendo punti e non con i discorsi. E i fatti dicono che il girone d’andata è andato in archivio con appena tre successi...
Maurizio Innocenti