Una mamma in difficoltà per il pranzo

Una quindicenne con anoressia non può portare cibo a Montale. La mamma protesta per l'esclusione, ma la società gestrice sottolinea la necessità di concordare eccezioni al regolamento.

Una mamma in difficoltà per il pranzo

Una mamma in difficoltà per il pranzo

Una quindicenne sofferente di anoressia, accompagnata dalla mamma alla piscina di Montale, non ha potuto portare con sé, presso la vasca all’aperto, il cibo preparato a casa appositamente per le sue esigenze alimentari. Il regolamento dell’impianto vieta, come è scritto all’ingresso, di portare cibo dall’esterno o borse frigo. Un bagnino in servizio alla piscina ha fatto rispettare questa regola anche nei riguardi della mamma della ragazzina con disturbi alimentari che ha quindi lasciato il contenitore del suo pranzo all’accettazione e lo ha potuto consumare nello spazio del bar al piano terra, in corrispondenza dell’ingresso e non nelle aree della piscina all’aperto. La mamma della ragazza ha protestato nei riguardi degli addetti all’impianto. "Si parla tanto di inclusione – dice la mamma – e poi accadono queste cose. Volevamo trascorrere una giornata tranquilla in piscina con mia figlia e invece mi sono trovata costretta a sostenere delle spiacevoli discussioni. Mi dicevano che c’era la disponibilità di cibi per celiaci senza rendersi conto del particolare disturbo alimentare di mia figlia che può mangiare solo quella pietanza preparata da me a casa. Porto sempre con me anche la certificazione che attesta il disturbo".

"Bastava che la signora ci avesse avvertiti prima – dice Silvia Noci della Cogis, la società che gestisce l’impianto – e avremmo trovato la soluzione. Noi siamo sempre stati e siamo sempre disponibili ad accogliere, ma certe situazioni vanno concordate. Altrimenti dobbiamo attuare il regolamento anche per rispetto verso gli altri utenti perché all’ingresso c’è il cartello che dice come non sia consentito entrare con cibo portato da fuori".

Giacomo Bini