
L’ultimo nuovo nato nell’antico borgo di Stiappa si era registrato nel 2010 e oggi non vive più nel paese. Undici anni dopo è arrivata Sara, figlia primogenita di Massimo e Fabiana De Palma. Un motivo di festa e di gioia per tutto il paese, che si è unito in un caloroso abbraccio alla neonata e ai genitori.
Alla celebrazione si è unito anche il parroco, don Valerio Mugnaini (nella foto), che per salutare la nuova nascita ha fatto suonare le campane in segno di giubilo. "Dal 2010 non nasceva più un bambino residente a Stiappa – ha sottolineato – quella di Sara è una nuova nascita che porta gioia e speranza alla nostra comunità. Da quando sono parroco comunque ho avuto la gioia di celebrare almeno quattro battesimi, di bambini i cui genitori sono originari di Stiappa. L’ultimo proprio domenica 8 agosto, con Ethan Tocchini. Anche se i bambini nati in paese sono pochissimi, devo dire che abbiamo diversi motivi di gioia e speranza con la celebrazione di questi battesimi. E ora la nascita di Sara, figlia di Fabiano e Massimo, ci apre il cuore e ci fa gioire per questo dono che è di tutta la comunità".
"Fabiana e Massimo – continua il parroco – da qualche anno sono residenti in paese; la nascita della loro bambina è un evento importante per tutta la nostra comunità, tanto che da tradizione, soprattutto in questi antichi borghi, ho suonato le campane all’arrivo della notizia, proprio in segno di esultanza. Anticamente sempre si suonavano le campane al momento della nascita di un bambino e questa volta è un motivo in più per gioire con tutta la comunità di Stiappa. Alla piccola Sara e ai suoi genitori auguriamo ogni bene nel Signore e ringraziamo questa famiglia che ha scelto di vivere nel paese di cui da quasi sei anni sono parroco".
In una montagna che si va via via spopolando la nascita di un bambino è un segnale importante. "Sì, perché nonostante a volte siamo tentati di arrenderci, di scoraggiarci – conclude don Valerio – c’è sempre un segno, un appiglio, una luce, un sentiero che ci porta a guardare avanti e a camminare con più gioia lungo le strade della vita, nonostante magari possa sembrare che lassù tutto vada a finire, nonostante la tentazione di credere che non ci sia più niente, il Signore apre sempre un cammino di speranza, e questi bambini sono questo segno. Da quando sono parroco ho già celebrato quattro battesimi, legati alla comunità. Adesso ci sarà quello di Sara, poi quello di un altro bambino nato in Francia a cavallo della fine luglio, da una famiglia originaria di Stiappa che qualche anno fa si è sposata in paese".
Emanuele Cutsodontis