Capobianco
Gli occhi, ora di nuovo colmi di rinnovata speranza, hanno scoperto che sullo sfondo di quella tragedia sfiorata esiste anche un’altra storia. Bellissima, che racconta come su quel corpo improvvisamente inerme si siano mosse mani sapienti e coraggiose. Mani amiche, di compagni di sfide calcistiche, che un giorno – in tempi davvero non sospetti – hanno fatto una scelta. Senza neppure vagamente immaginare il peso che avrebbe avuto un domani saper praticare certe manovre salvavita. Il massaggio cardiaco in campo prima e l’uso del defibrillatore poi hanno permesso, infatti, ai soccorritori professionisti di guadagnare attimi che si sarebbero rivelati decisivi per il destino del 36enne. La Misericordia di Pistoia ieri, lanciando i propri percorsi di preparazione al soccorso, lo ha detto chiaramente. "Venite a imparare come si fa a salvare una vita – ha commentato chi, con l’associazione di volontariato, tanto fa per il prossimo –. Serve a tutti, in qualsiasi circostanza, anche la più banale o imprevedibile".