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Vaccino antinfluenzale, tagliate duemila dosi. "Costretti a escludere molti pazienti"

Romagnani, coordinatrice Atf Pistoia 2: "Noi medici di famiglia in difficoltà. Massimo sforzo, purtroppo c’è chi resterà fuori"

Vaccino anti influenzale

Pistoia, 4 novembre 2021 - Duemila dosi di vaccini antinfluenzali in meno. A tanto ammonta il "taglio" sulle forniture per i medici di famiglia nel territorio di Pistoia e della Valdinievole. Un taglio importante che si abbatte, come una mannaia, sul già duro lavoro dei medici di medicina generale, impegnati in queste settimane più che mai, tra l’imminente campagna antinfluenzale e la somministrazione delle terze dosi anti Covid per gli ottantenni.

Un taglio, soprattutto, che si traduce in un lavoro ingrato: quello di scegliere chi vaccinare, escludendo pazienti che avrebbero clinicamente bisogno di una copertura, ora non più garantita dal sistema sanitario pubblico, per esempio una parte di anziani ma anche soggetti giovani con patologie, come gli asmatici. Ne parliamo con la dottoressa Lara Romagnani, medico di medicina generale e coordinatrice dell’Aft (Aggregazione funzionale territoriale) di Pistoia 2. 

Dottoressa, come si prospetta questa campagna antinfluenzale? "Le prime dosi di vaccino stanno arrivando, ma ci hanno già annunciato pesanti tagli sulle forniture: si parla di 100 dosi in meno per ogni medico. Questo significa dover escludere molti assistiti, che l’anno scorso invece hanno ricevuto la vaccinazione. Innanzitutto va detto che ad ora abbiamo ricevuto le prime dosi di vaccino antinfluenzale adiuvato (il Fluad), che è previsto solo per gli over 75 con almeno due patologie o una più complessa. Poi arriverà il vaccino non adiuvato, che potrà essere somministrato agli over 60. Le indicazioni sono di vaccinare tutti gli over 60 più quelli a rischio. Di fatto, le scorte sono assai meno e dunque ogni giorno siamo a fare i conti. Faccio un esempio: rispetto ai 568 over 60 miei assistiti, io potrò vaccinarne 450. Dei 342 over 70, io potrò vaccinarne con vaccino adiuvatao 140". 

Quindi dovrete escludere molti assistiti? "Ci sono casi in cui la copertura antinfluenzale è anche più raccomandata che per gli anziani. Faccio un esempio: un giovane asmatico, che non rientra tra i soggetti per i quali è previsto il vaccino". 

Ovviamente chi vuole potrà acquistarlo e prendere appuntamento per la somministrazione... "Sì, tenendo conto che il nostro lavoro in queste settimane è davvero al limite del possibile"

In che senso? "L’anno scorso siamo arrivati anche a vaccinare 40 persone al giorno, perché l’obiettivo che avevamo e che ci avevano dato era quello di proteggere quante più persone possibili. Ma erano altri tempi: il lavoro in ambulatorio era notevolmente ridotto, a causa delle restrizioni anti Covid. Quest’anno, dovremo organizzare le sedute vaccinali di gruppo: cioè fissando dei giorni e dei turni tra i medici dell’ambulatorio". Altra questione è quella della somministrazione della terza dose booster anti Covid riservata agli 80enni. 

Riuscirete a fare la somministrazione contemporanea anche con l’antinfluenzale? "Difficile, ma ci stiamo provando. Diciamo che gli anziani che riescono a spostarsi vengono dirottati in parte anche negli hub. Per la somministrazione contemporanea, faremo i salti mortali. Dal momento che ogni fiala di vaccino anti Covid contiene sei dosi, io programmerò nello stesso pomeriggio, tre somministrazioni in ambulatorio e altrettante le farò a domicilio. Questo vorrà dire una programmazione al millimetro: dovremo stabilire un calendario, raggruppando pazienti per domicilio, anche perché il vaccino anti Covid va trasportato con il ghiaccio come si sa". 

Quando partirete con l’antinfluenzale? "Noi come medicina di gruppo, partiremo dal 15 di novembre: è una scelta consapevole. Vogliamo accumulare scorte a sufficienza, per non dover rimandare a casa le persone o per non dover stoppare la vaccinazione in corso". 

Martina Vacca