
I soccorsi al Corno alle Scale e, nel riquadro, Cesare Paoletti (Ansa; Facebook)
Pistoia, 6 aprile 2015 - "Devo la mia vita a Cesare". Con queste parole, in un letto di ospedale a Bologna, Alessandro Ciabattini, 43 anni, di Montale, inizia il suo racconto ai cronisti. E' lui il sopravvissuto dopo il distacco di una valanga a Corno alle Scale. Stava compiendo un'escursione con Cesare Paoletti, di origine fiorentine ma residente a Pistoia, dove lavorava. Ciabattini ricorda i tremendi momenti della valanga. "Abbiamo sentito un forte rumore - dice Ciabattini - Poi abbiamo visto la grande massa di neve venirci addosso. I due hanno cercato di mettersi in salvo ma sono stati travolti. "Cesare - dice Alessandro del suo grande e vecchio amico di escursioni - è riuscito a tenere entrambe le mani fuori. Con queste ha chiamato i soccorsi". Un tempo infinito, oltre un'ora prima che i soccorsi riuscissero ad arrivare nella zona, particolarmente impervia. "Cesare mi ha fatto continuamente coraggio, anche se non potevamo vederci ma solo sentirci". Poi l'arrivo dei soccorsi. Per Paoletti non c'è stato niente da fare. Alessandro Ciabattini ricorda e non riesce a smettere di pensare alla voce dell'amico che lo incitava a tenere duro. "Sì, mi ha salvato la vita".