REDAZIONE PISTOIA

Verde fa rima con salute: "I giardini possono curare"

Al centro convegno Mati1909 in scena il dibattito con i massimi esperti

"L’empatia con l’ambiente è estremamente importante in tutti gli anziani e in particolare in quelli con decadimento cognitivo". Lo ha detto il professor Andrea Ungar, ordinario di geriatria all’università di Firenze e presidente della Società italiana di gerontologia e geriatria, intervenendo al secondo simposio nazionale (24 e 25 novembre) sul verde terapeutico, che si è svolto al Centro convegni Mati1909 di Pistoia. Alla due giorni hanno preso parte medici specialisti, operatori sanitari, docenti universitari, orto terapeuti, architetti e agronomi per illustrare i benefici che il contatto con la natura ha non solo per coloro che sono affetti da patologie o deficit cognitivi ma anche per tutte le persone che vivono situazioni di ansia o stress. "Interventi non farmacologici, come il giardino Alzheimer – ha aggiunto il professor Ungar – riducono i disturbi comportamentali, cosa molto importante perché solitamente tali disturbi necessitano di trattamenti farmacologici complessi e con molti effetti collaterali. L’obiettivo del giardino Alzheimer è proprio quello di ridurre il carico di farmaci neurolettici nell’anziano con decadimento cognitivo".

Nel corso del convegno sono state presentate anche le metodologie, le sperimentazioni e le esperienze di applicazione del verde concepito in modo terapeutico e associato alle terapie mediche. "Il verde è fondamentale – ha spiegato Andrea Fabbo, direttore dell’unità operativa di geriatria e demenze dell’Asl di Modena –, perché se l’ambiente non è adeguato i disturbi si possono accentuare. C’è uno studio, recentemente pubblicato, che ha dimostrato che i disturbi comportamentali della demenza aumentano in quelle aree in cui c’è meno verde e questo è un dato importante e mette in evidenza l’importanza di avere questi spazi nella gestione delle persone con demenza". "Lo spazio verde nei luoghi di cura è fondamentale – ha evidenziato Enrico Benvenuti, dirigente medico di geriatria dell’Asl Toscana centro -, perché specialmente nel paziente geriatrico con disturbo cognitivo si è visto che riesce a controllare i disturbi comportamentali e addirittura migliorare la performante cognitiva. È un luogo che dovrebbe essere aperto, quindi permettere anche un interscambio con tutta la popolazione: in questo senso l’ospedale si fa sempre più prossimo e senza mura". Ma come si progetta un giardino terapeutico?

"Un giardino terapeutico – ha spiegato l’architetto Andrea Mati – deve avere delle caratteristiche tali da farne un luogo di cura verde, quindi è diverso da un giardino tradizionale: è un luogo dove vengono scelte delle piante apposite, sempre in collaborazione con i medici specialisti, quindi geriatri, psichiatri e psicologi ed è un luogo dove, con l’orto terapeuta e con i medici, l’esperto di botanica o l’architetto paesaggista lavorano per alleviare la sofferenza di varie patologie". Nel corso del convegno sono stati presentati anche progetti specifici. "Uno di questi – ha aggiunto Mati – riguarda la città di Cesena, dove verrà realizzato un giardino dedicato a persone con Alzheimer".

Patrizio Ceccarelli