Via Alfieri rivive la paura. La rabbia delle famiglie: "Ancora una volta soli"

A Montale la strada si è trasformata in un torrente, col sottopasso invaso. Il racconto di Pasqualina, 78 anni: "Noi anziani viviamo con l’angoscia".

Via Alfieri rivive la paura. La rabbia delle famiglie: "Ancora una volta soli"

Via Alfieri rivive la paura. La rabbia delle famiglie: "Ancora una volta soli"

Notte di paura in via Alfieri e nelle altre strade di Stazione di Montale a causa delle forte precipitazioni della tarda serata di lunedì scorso. Si tratta delle zone già colpite dalle alluvioni del 2 e 4 novembre scorso e i residenti vivono ancora con l’angoscia che possa accadere di nuovo. Intorno alle 23 di lunedì scorso la via Alfieri si era trasformata in un torrente, i giardini e i terreni intorno alle abitazioni erano già sommersi dall’acqua e lo spettro di un nuovo grave allagamento si è presentato di nuovo con tutto il suo carico di ansia. Nel sottopasso ferroviario il livello dell’acqua è cresciuto rapidamente intorno alle 23,45 senza che si siano chiuse le sbarre e ci ha dovuto provvedere un cittadino del posto a fermare per qualche decina di minuti i veicoli di passaggio piazzando la sua auto prima dell’ingresso alla rampa. Il fatto è che dall’alluvione di sette mesi fa non sono stati ripuliti e risistemati i fossi della zona che sono ancora otturati o deformati. Anche le fognature sono ancora ostruite e non ricevono come dovrebbero. L’argine dell’Agna, che si era rotto nel novembre scorso, stavolta ha tenuto ma costituisce ancora un motivo di apprensione per i residenti, alcuni dei quali si sono recati vicino al torrente per verificare se vi fossero segni di cedimento. La gente di via Alfieri ha avuto l’impressione di ritrovarsi nella situazione già provata nella notte drammatica del 2 novembre scorso. "Qui noi viviamo costantemente nel terrore – dice un cittadino di via Alfieri – l’altra sera ci siamo sentiti di nuovo in pericolo e anche abbandonati, non ci sono arrivati messaggi e non abbiamo visto personale della protezione civile. Si deve capire che siamo ancora sotto l’effetto di un grave trauma subito e abbiamo bisogno di non sentirci soli in queste situazioni".

La paura è particolarmente sentita dalle persone anziane. "L’altra sera – racconta Pasqualina di 78 anni – vedendo la strada allagata ho pensato ci risiamo e non ho dormito tutta la notte, oltretutto chi vive da sola come me non può nemmeno scambiare una parola con qualcuno, trovare un po’ di conforto. Mi è tornato in mente tutto quello che ho dovuto subire nel novembre scorso, quando l’acqua nella mia casa è arrivata a settanta centimetri e io sono stata per due giorni al primo piano a guardare dalla finestra. Ancora in casa mia c’è una forte umidità anche se ho fatto rintonacare e io non ho neanche ricevuto i tremila euro della Regione che a molti altri sono arrivati".

Giacomo Bini