"Il vicesindaco ed assessore ai lavori pubblici Alessio Gargini, nel corso di una assemblea pubblica con centinaia di cittadini, ha annunciato la ripresa dei lavori per il 18 settembre scorso. Ad oggi, e siamo ormai sette mesi oltre il termine stabilito per la fine del cantiere, non c’è traccia di alcuna ditta che stia operando sul territorio". E’ la denuncia di Federico Gorbi, consigliere comunale di Uniti per Serravalle, il quale ha così fatto il punto in merito alla messa in sicurezza del fosso di Casale lungo via San Biagio. Un’operazione finanziata a seguito dei danni causati dall’alluvione del dicembre 2019, per la quale la Regione ha messo a disposizione del Comune un milione e 400mila euro. Un cantiere particolarmente travagliato, con le operazioni che si sono più volte fermate nel corso degli anni: la stessa amministrazione comunale aveva sollecitato lo scorso anno la ditta incaricata nel riprendere l’opera al più presto, decidendo di non risolvere il contratto per non rischiare di allungare i termini con una nuova gara e di perdere il contributo regionale. Gorbi ha tuttavia puntato il dito sulla fase di stallo che il lavoro sta ancora attraversando, a quanto pare. Non risparmiando una "stoccata" alla giunta comunale della quale ha fatto parte fino a pochi mesi fa, focalizzandosi sullo stato di via San Biagio. E non è quindi escluso che l’argomento possa approdare a breve in consiglio comunale. "Intanto via San Biagio a Casalguidi sembra un quartiere di Gaza, e c’è il rischio che la regione Toscana revochi il finanziamento visto che, dopo quasi tre anni, i lavori non hanno visto il via".
Giovanni Fiorentino