Pistoia, 20 ottobre 2019 - «Vogliamo un parroco nuovo a Ramini, il vescovo ci sta ignorando». Tornano a tuonare contro la gestione della chiesa da parte di don Massimo Biancalani trecento residenti di Ramini che lo scorso anno con una lettera e successivo incontro avevano presentato formali lamentele al vescovo Fausto Tardelli sulla situazione della comunità parrocchiale. Se prima si chiedevano maggiori attenzioni alle attività religiose da parte di don Massimo, ora i fedeli che disertano da mesi la messa della domenica, vogliono un nuovo prete alla guida. L’esasperazione è cresciuta nell’ultimo periodo per la totale assenza e la cancellazione di numerosi servizi. «Non vengono più fatte le estreme unzioni, il coro è stato cancellato, i pochi bambini che seguono il catechismo sono costretti a stare in chiesa o nei locali della Misericordia. Altri si sono trasferiti in altre parrocchie. Non solo, nel corso di un funerale, lo scorso luglio, l’acquasantiera della chiesa si presentava come un posacenere. Le biciclette spesso vengono lasciate appoggiate all’altare della sacrestia».
Una situazione non più procrastinabile per i fedeli. «Il vescovo Tardelli che ci ha incontrati lo scorso febbraio – spiegano i parrocchiani – ci aveva anche chiesto il massimo riserbo sulla questione e che sarebbe intervenuto in prima persona organizzando una riunione in chiesa insieme a don Massimo Biancalani. Siamo a ottobre e nessuno si è fatto vivo mentre la comunità parrocchiale è praticamente distrutta. Siamo stati sempre favorevoli all’accoglienza delle persone bisognose da parte di don Massimo ma lui è anche un prete e deve portare avanti le attività da parroco che invece qui a Ramini non svengono più fatte. Ha fatto morire persino le piante ornamentali che venivano donate alla chiesa, ha rimandato a casa anziani che lo aiutavano per il lavaggio dei piedi nella settimana pasquale. Non organizza più la festa della parrocchia perché lamenta l’assenza di soldi. A volte si dimentica anche delle messe a suffragio dei defunti e dei funerali. A questo punto chiediamo che venga rimosso e che il vescovo ci ascolti». © RIPRODUZIONE RISERVATA