Trent’anni dopo ecco instaurarsi un dialogo che parla la lingua della videoarte. Da una parte un gruppo di ritratti di artisti visivi, conosciuti personalmente e frequentati tra studi e gallerie, da Boetti a Schifano presentati al pubblico per la prima (e unica volta) nel 1986 nei giardini di villa Medici a Roma. Dall’altra, una serie ancora incompleta che rappresenta una rivisitazione sui generis delle "Vite de’ più eccellenti pittori, scultori, e architettori" dell’aretino Giorgio Vasari. Luogo deputato ad accogliere questo dialogo è Palazzo Fabroni, dove da oggi venerdì 29 settembre, dalle 18 alle 22, si apre la mostra "Revox" di Federico Tiezzi e a cura di Giovanni Agosti, excursus che prende le mosse dai "Ritratti di fine millennio" per arrivare all’odierno lavoro su Vasari. La mostra rappresenta l’occasione per consegnare al museo i tre video-ritratti di Paolo Uccello, Sodoma e Giorgio Vasari: il “capitolo secondo“, dedicato alla pittura del Quattro e Cinquecento, del progetto artistico ideato da Tiezzi intorno alle vasariane vite. Promosso e realizzato dal Comune di Pistoia con il circuito dei Musei Civici e in collaborazione con la Compagnia Lombardi-Tiezzi, il progetto è risultato vincitore del Pac2021-Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Attraverso le parole di Vasari, reinterpretate drammaturgicamente da Fabrizio Sinisi, questi video-ritratti, ideati e realizzati da Tiezzi a metà tra l’arte figurativa, il cinema e il teatro, ripercorrono le vite di alcuni celebri pittori, da Buffalmacco a Pontormo, oltre a quella dello stesso Vasari, le cui vicende biografiche si intrecciano a fatti artistici di rilievo nella Toscana tra Medioevo e Rinascimento. A fare da collante tra le due serie di ritratti, è il video del 2021 "Mater strangosciàs alla Pietà Rondanini", tratto dai "Tre Lai" di Giovanni Testori, ospitato nel grande salone del primo piano, in una inedita e spettacolare sistemazione, carica di rimandi. La mostra si chiama Revox perché tramite il nome di quella celebre marca svizzera, quasi un’antonomasia per la qualità dei suoi prodotti, si vogliono richiamare i registratori con i quali un tempo Federico Tiezzi preparava le colonne sonore, calde e profonde, dei suoi spettacoli.
Ma Revox è anche un’allusione, richiamando le bobine di quegli antichi apparecchi, allo scorrere del tempo e all’impossibilità di riavvolgerlo. Federico Tiezzi (Lucignano, Arezzo, 1951) è regista, attore, drammaturgo, storico dell’arte, nonché uno degli artisti più apprezzati della scena italiana. Numerosi i premi al suo lavoro teatrale e lirico. Per la mostra "Revox" è stata messa a punto una pubblicazione ad hoc, edita dalla pistoiese Gli Ori e curata da Giovanni Agosti e Sandro Lombardi. La mostra sarà visitabile negli orari di apertura di Palazzo Fabroni (dal martedì al venerdì dalle 10 alle 14; il sabato, la domenica e i festivi dalle 10 alle 18. Chiuso il lunedì. Fino al 2 giugno.
l.m.