Pistoia, 24 ottobre 2018 - Da qualche tempo la ragazzina soffriva di forti dolori al basso ventre. Poi, una mattina, mentre viene accompagnata in bagno da un’assistente e da un’insegnante, accade qualcosa che lascia le educatrici senza parole. La piccola, con forti difficoltà comunicative, avrebbe, infatti, mimato un rapporto sessuale subito, secondo il suo racconto, dal babbo.
Un gesto breve e ingenuo, ma tanto più scioccante per le insegnanti che lo apprendono, in quanto la piccola è una bambina fragile, affetta da un ritardo cognitivo, per il quale ha sempre avuto insegnanti di sostegno. Questo accadeva nel 2014 in una scuola media della provincia. Il dirigente scolastico segnala l’episodio alla Questura di Pistoia e scattano le indagini della squadra mobile della questura, coordinate dal sostituto procuratore Claudio Curreli.
Gli investigatori ascoltano gli insegnanti e la famiglia e il quadro che emerge è quello di una estrema trascuratezza e di degrado nei quali la bimba viene tenuta. Seguono anche le perizie ginecologiche, che in parte confermerebbero gli abusi subiti.
A quel punto, il Tribunale dei minori di Firenze dispone l’allontanamento della bambina dalla sua casa e la collocazione in una struttura di accoglienza per minori fuori provincia, mentre il babbo della piccola viene prima indagato e poi rinviato a giudizio con l’accusa di atti sessuali con minorenne (articolo 609 quater del codice penale).
Ieri mattina, davanti al collegio presieduto dal giudice Alessandro Buzzegoli, giudici a latere Alessandro Azzaroli e Daniela Bizzarri, pm Leonardo De Gaudio, si è svolta una nuova udienza, nel corso della quale sono state ascoltate un’insegnante della bimba, un’assistente sociale e la nonna paterna. Il processo è stato poi rinviato per conferire l’incarico a una psichiatra incaricata di valutare la possibilità di chiamare a testimoniare la piccola vittima.
Curatrice speciale della bimba, che è stata allontanata da tutta la sua famiglia, compresa la mamma e i nonni, è stata nominata l’avvocato Francesca Barontini del foro di Pistoia. La bambina è invece difesa dall’avvocato Andrea Torri del foro di Prato. L’imputato, italiano, è difeso dagli avvocati Andrea Ricci e Alessandra Maccioni del foro di Firenze. Il processo riprende il 30 ottobre.