Violenza, parlano le vittime e i familiari

Comincia oggi al Tettuccio il ciclo di incontri inserito nella rassegna "Acqua in bocca ma non troppo"

Violenza, parlano le vittime e i familiari

Da sinistra Simona Peselli, Antonio Mazzeo, presidente del consiglio regionale, e Ilaria Bonuccelli

Per la prima volta, in Toscana, sarà possibile affrontare il tema del femminicidio direttamente con le vittima di violenza, oppure con i familiari di vittime assassinate. O ancora, con i legali di vittime la cui condizione è ancora così delicata da rendere impossibile un’esposizione in prima persona. A Montecatini Terme, da oggi, sabato 5 ottobre, alle ore 17, e fino al 30 novembre, nel salone Portoghesi dello stabilimento termale Tettuccio, sono previsti sette incontri con chi la violenza la subisce e la vive davvero ogni giorno. Il ciclo di incontri "A tu per tu con la violenza" è inserito nella rassegna "Acqua in bocca ma non troppo" che gode del patrocinio dell’assessorato alla cultura del Comune di Montecatini Terme.

Due condanne della Corte Europea dei diritti umani (Cedu) riguardano due casi di violenza di genere accaduti in Toscana. Tre delle vicende che nell’ultimo anno sono diventate casi nazionali sono avvenute in Toscana: lo stupro di un’atleta nel centro Coni di Arezzo; l’assoluzione di due studenti accusati di aver stuprato una compagna di scuola, ma sollevati di ogni responsabilità per aver "frainteso" le sue intenzion,i e la condanna per stupro (a Milano) di una turista americana da parte di due giovani calciatori livornesi. Questi tre esempi, sommati a femminicidi, tentati e riusciti, ci portano ad affrontare con testimonianze dirette non solo fatti di cronaca legati a violenza di genere, ma anche ad analizzare, con le protagoniste, il perché questo tragico fenomeno sia in crescita, anzichè diminuire.

Immagine simbolo di questo ciclo di incontri sarà un’opera dell’artista Giulia Maglionico: una Monna Lisa pop, vittima di violenza, con un occhio nero e un braccio ingessato. Una donna fra le donne, perché nessuna, proprio nessuna è esclusa dalla violenza. "Giulia Maglionico, artista ironica e dissacrante che si muove tra il linguaggio pop e street, propone una nuova rilettura della violenza alle donne, mettendo assieme riferimenti della storia dell’arte, la pubblicità, la favola e l’attualità politica, suscitando riflessioni intelligenti e provocatorie ma sempre garbate. Nella sua “Monna Lisa purple sunrise“, che diventa a tutti gli effetti una nuova opera d’arte – spiega Francesca Baboni, critico d’arte e curatrice delle mostre dell’artista – il colore viola riprende i toni violacei dell’occhio martoriato. Nella locandina – evidenzia infine – è presente un qr code da scoprire per saperne di più sul progetto".

Giovanna La Porta