REDAZIONE PISTOIA

Violenza sulla fidanzata. Pena a un anno

Una relazione tormentata fin dall’inizio, con litigi continui e scenate di gelosia. Così erano andati avanti per tre anni, tra...

Una relazione tormentata fin dall’inizio, con litigi continui e scenate di gelosia. Così erano andati avanti per tre anni, tra...

Una relazione tormentata fin dall’inizio, con litigi continui e scenate di gelosia. Così erano andati avanti per tre anni, tra...

Una relazione tormentata fin dall’inizio, con litigi continui e scenate di gelosia. Così erano andati avanti per tre anni, tra alti e bassi. Ma le cose nel tempo erano degenerate. In alcune occasioni lui le avrebbe alzato le mani. In più occasioni la violenza si sarebbe tradotta in calci e pugni. I contrasti erano andati avanti anche quando lei era rimasta incinta. A quel punto lui l’avrebbe minacciata di lasciarla sola se lei avesse proseguito la gravidanza e allora lei aveva deciso di interromperla. Dopo quei fatti, la donna si era decisa a denunciare il fidanzato. Le indagini, dirette dal sostituto procuratore Claudio Curreli, hanno portato ad un’imputazione per maltrattamenti in famiglia, lesioni, violenza sessuale e procurato aborto.

Diversa la ricostruzione della difesa rappresentata dall’avvocato Sabrina Serroni di Prato, che invece ha fatto emergere un quadro più complesso. La interruzione di gravidanza sarebbe stata volontaria: a dirlo molti messaggi nelle chat del telefono nei quali la donna si sarebbe confidata con un’amica. A supportare questo quadro anche la cartella clinica, che avrebbe permesso di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti.

Il pm aveva chiesto, in abbreviato una condanna a 5 anni di reclusione, per lesioni, violenza sessuale e procurato aborto. L’altro giorno è arrivata la sentenza: l’uomo è stato condannato a un anno per il reato di lesioni personali, pena sospesa condizionata al risarcimento delle lesioni.