È un bollettino di guerra. A Pistoia come altrove. Ma la crescita dei procedimenti per reati di violenza di genere (femminicidio, delitti sessuali, stalking e maltrattamenti), ben 583 in un anno, dal giugno del 2023 al luglio 2024, con notevole aumento rispetto all’anno precedente in cui ne vennero iscritti 520, ha un significato ben preciso. Che le denunce sono in aumento, in un fenomeno, quello della violenza di genere che, specie nel periodo post pandemia, ha vissuto uno degli ostacoli più importanti: il sommerso, la paura e il timore delle vittime di chiedere aiuto, dovendo poi magari affrontare un periodo di convivenza con il proprio aggressore. Ed è in questo senso che le nuove norme, scaturite dall’applicazione del cosiddetto "Codice rosso rafforzato", hanno segnato un passo avanti nei tempi e nell’efficacia d’intervento degli inquirenti. È quanto emerge dalla relazione a firma del procuratore capo di Pistoia, Tommaso Coletta, per l’inaugurazione dell’Anno giudiziario. Un dato interessante è il numero delle ordinanze cautelari, che sono state chieste ed emesse, in relazione a questi reati. Sono state 137: 54 per divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, 30 per arresti domiciliari, 23 per custodia cautelare in carcere, 19 per allontanamento dalla casa familiare, 8 per obbligo o divieto di dimora, 3 per obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Una risposta importante che dà la misura del lavoro messo in campo.
"Nel periodo di riferimento – chiarisce il procuratore capo Coletta nella sua relazione – è proseguita I’applicazione in concreto delle linee guida per la gestione delle indagini in materia di fasce deboli, diramate alla polizia giudiziaria del circondario, con le quali si è fornito un prontuario investigativo completo sui vari atti di indagine da compiere in relazione a ciascuna tipologia di reato di codice rosso. In particolare, ha trovato diffuso impiego l’elencazione analitica (contenuta nelle linee guida) di domande da porre alla persona offesa all’esito della verbalizzazione della denuncia querela, il che ha consentito di avere un quadro valutativo completo fin dal deposito della informativa di reato".
Ciò che è cambiato sono i nostri tempi di intervento e l’efficacia dello stesso. In base al codice rosso rafforzato, infatti, entro tre giorni dall’avvio del procedimento, il pm deve decidere se è necessario risentire la persona offesa o se la sua denuncia contiene gli elementi sufficienti per procedere. Poi entro trenta giorni deve valutare se richiedere o no la misura cautelare. Il procuratore capo ha due tempi di intervento per verificare l’andamento del fascicolo: il primo al termine dei tre giorni, e successivamente al termine dei trenta giorni. Laddove al termine dei trenta giorni il magistrato richieda la misura cautelare, il fascicolo torna dal procuratore capo che appone un ’visto’. In generale, nel periodo 2023-2024 sono pervenuti complessivamente 10.564 procedimenti penali, e ne sono stati definiti 10.841 con indice di smaltimento positivo (maggiori definizioni rispetto alle sopravvenienze).
Altro settore di impegno investigativo è quello relativo alla criminalità economico imprenditoriale, con 161 procedimenti. Sempre diffuso è poi il fenomeno dello spaccio di piazza di sostanze stupefacenti: due le operazioni di maggior respiro investigativo, con 23 ordinanze cautelari. Infine, permane elevato il fenomeno delle truffe online e dei furti in appartamento.
Martina Vacca