Virus sinciziale, c’è la protezione. Via all’immunizzazione dei bimbi: “Un’arma contro un vero pericolo”

La dottoressa Patrizia Beacci, pediatra: “L’anno scorso abbiamo avuto ottocento ricoveri in Toscana”. La campagna è partita benissimo: “C’è un’alta richiesta. Copertura assicurata per cinque mesi invernali”

La pediatra Beacci (LucaCastellani/fotoCastellani)

La pediatra Beacci (LucaCastellani/fotoCastellani)

Pistoia, 19 ottobre 2024 – Il pericolo è di quelli seri. E a dirlo sono i numeri. Basti pensare che l’anno scorso in Toscana sono stati 800 i bambini ricoverati nei nostri ospedali per aver contratto il virus respiratorio sinciziale, di cui ben 160 sono finiti in terapia intensiva. Ma da quest’anno, c’è un’arma a disposizione per i piccolissimi. Si tratta della somministrazione dell’anticorpo monoclonale (mAB) Nirsevimab. La campagna di immunizzazione è già partita negli ambulatori dei pediatri di famiglia. A parlarcene è la dottoressa Patrizia Beacci, dell’ambulatorio Peter Pan di Belvedere.

Dottoressa, coma funziona il farmaco e a chi è riservato?

“Innanzitutto, il virus respiratorio sinciziale è la principale causa di infezione delle basse vie respiratorie nel bambino, come la bronchite. L’immunizzazione con Nirsevimab ha inoltre dimostrato una riduzione di oltre l’80% dei ricoveri ospedalieri nei neonati e un significativo impatto sulla riduzione della gravità dei ricoveri. Bisogna spiegare che non si tratta di un vaccino, ma di una immunizzazione passiva. In sostanza, un pacchetto di anticorpi immediatamente disponibili che noi somministriamo a tutti i neonati e ai bimbi sani nati dal 1 aprile 2024 e a quelli con fattori di rischio fino ai due anni di età. La differenza con il vaccino è che quest’ultimo richiede la partecipazione attiva del sistema immunitario del bambino, che deve costruire gli anticorpi in un tempo che va dai 30 ai 40 giorni, che i piccolini spesso non hanno perché si ammalano prima: infatti il 40% dei ricoverati lo scorso anno aveva meno di un mese di vita. Insomma, il bimbo con le vaccinazioni ha gli strumenti per costruirsi una difesa duratura, mentre con la somministrazione dell’anticorpo monoclonale ha subito a disposizione una ottima difesa, limitata nel tempo però che in questo caso sono i 5 mesi della stagione invernale”.

La campagna è appena partita in Toscana, ma altrove che risultati ha dato?

“Per noi è il primo anno. Lo scorso inverno, è stata la Valle D’Aosta a fornire la immunizzazione ai neonati, con ottimi risultati, ovvero zero ricoveri della popolazione immunizzata. Prima ancora, il farmaco è stato utilizzato in Francia e negli Usa, sempre dando ottimi risultati e praticamente nessun rischio o effetto collaterale”.

Qual è la fascia di età dei bimbi che verranno immunizzati?

“Verranno immunizzati negli studi dei pediatri tutti i bimbi nati dal 1 aprile 2024, mentre gli altri verranno immunizzati nel punto nascita prima della dimissione, questo fino al 31 marzo 2025. A questa popolazione si aggiungono i bambini che hanno particolari patologie, ovvero quelli ritenuti più fragili, fino ai 2 anni”.

Quali sono le precauzioni?

“Non ci sono particolari precauzioni, proprio perché si tratta di un pacchetto di anticorpi, tanto che può essere cosomministrato insieme agli altri vaccini o qualsiasi distanza temporale da uno di essi. Anche gli effetti collaterali nel 90% dei casi sono nulli, oppure un leggero fastidio nella sede della iniezione o in altri casi febbre nei giorni successivi”.

Come va con la campagna di vaccinazione anti influenzale? “In Toscana durante la stagione influenzale 2023-24 abbiamo avuto percentuali di copertura del 13,4% per la fascia 6-23 mesi e del 22,8% nella fascia 2-4 anni. I bimbi fra i 6 mesi ed i 6 anni rientrano fra le categorie in cui è raccomandata la vaccinazione. Per i bimbi fra i 2 ed i 6 anni abbiamo la possibilità di fare la vaccinazione con Spray nasale, direi proprio una occasione da non perdere”.

Martina Vacca