Il consiglio comunale di Pistoia ha approvato la proposta del Movimento 5 stelle sul "reddito alimentare", un provvedimento che andrà ad aiutare le numerose famiglie bisognose: "Mentre il dibattito pubblico è ormai incentrato sulle amministrative, il M5s continua a lavorare con determinazione – afferma il capogruppo Nicola Maglione –questo provvedimento è di interesse trasversale e coinvolge tanto la grande distribuzione quanto le piccole attività commerciali di ristorazione, così il terzo settore". La proposta nasce da due dati su tutti: 2,7 milioni di persone a rischio fame in Italia a fine 2020 a fronte di 220mila tonnellate di prodotti alimentati mandati al macero. Uno spreco enorme, ancor più di fronte a situazioni di indigenza. "Il reddito alimentare non prevede l’erogazione di un contributo di denaro mensile, ma la possibilità di ottenere una quantità di beni alimentari il cui valore si collochi tra i 400 ed i 600 euro mensili – spiega – così facendo si vanno a soddisfare bisogni primari che inevitabilmente le persone devono sostenere, lasciando indietro bollette o canoni degli alloggi popolari, per i quali spesso sopperiscono i servizi sociali. Così facendo, queste risorse potranno essere destinate ad altre necessità". Il reddito alimentare si inserisce nel solco tracciato dalla legge Antispreco, 1662016, che consente a soggetti il cui invenduto viene donato ad enti pubblici o a soggetti privati operanti nel terzo settore, di non pagare le imposte sui i beni oggetto di donazione, di non doverle considerare rimanenze finali: "Con questo meccanismo – conclude Maglione – le attività potranno allestire un reparto con tali prodotti ed il Comune, attraverso i servizi sociali o il terzo settore, potrà offrire sostegno, individuando i soggetti che ne hanno diritto e dando loro una carta anonima".
albe