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Vivaismo, crisi alle spalle. Boom per le esportazioni

Il 2020 chiuso con un incremento del 5,1%, addirittura il 31,7% nei Paesi Bassi. Frena di nuovo invece il distretto del mobile di Quarrata dopo un buon periodo

I vivai sono in forte difficoltà per l'aumento dei costi delle materie prime

Pistoia, 7 aprile 2021 - Il vivaismo tiene, recupera e rilancia con un boom nei Paesi Bassi. Il distretto del mobile quarratino che, dopo anni, nei mesi scorsi aveva dato segnali di recupero, torna ai livelli depressivi di sempre. Realtà come cartario e, soprattutto, alimentare, riescono a trovare vantaggio dalla situazione pandemica. E’ il quadro dell’economia regionale ai tempi del Covid tratteggiato dal Monitor dei distretti sull’export toscano. Nel 2020 le esportazioni distrettuali complessive sono state pari a 16,2 miliardi di euro, con un calo rispetto all’anno precedente di 4,3 miliardi (-20,9%): a pesare in particolare la flessione subita nel secondo trimestre (-48,7%) al quale è seguito un rimbalzo nella seconda parte dell’anno con una variazione che si è attestata al -8,7% nel terzo trimestre e al -8,5% nel quarto.

Come si legge nel Monitor dei distretti della Toscana realizzato dalla Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, nonostante il rimbalzo nella seconda metà dell’anno il sistema moda risulta il comparto maggiormente colpito dalla crisi in corso, con un calo delle esportazioni del 27%, seguito dai distretti del sistema casa (-22%) e dalla meccanica (-13%). In positivo i beni intermedi (+1%) e l’agro-alimentare (+3%). Tra i 20 distretti tradizionali monitorati, sono cinque quelli che hanno realizzato una crescita sui mercati internazionali: l’olio toscano - che ha saputo cogliere la tenuta della filiera- e il florovivaistico "che - si specifica nel rapporto - dopo le difficoltà del primo semestre, ha più che recuperato nella seconda parte dell’anno". Anche il distretto del cartario di Lucca (che ha anche attività nel pesciatino) grazie alla specializzazione nei prodotti tissue ha risposto alla maggior domanda attivata dalla pandemia; i due distretti aretini del sistema moda - ovvero il distretto del tessile e abbigliamento e quello della pelletteria e calzature di Arezzo - trainati dalla crescita delle vendite in Cina hanno incrementato il valore delle esportazioni rispetto al 2019.

Venendo ai dati assoluti, i distretti della filiera agro-alimentare hanno chiuso il 2020 con una crescita delle esportazioni di 48 milioni di euro, segnando un +3,1%. Il contributo principale è riconducibile al distretto dell’olio toscano (+12%) che ha saputo rafforzare la presenza nel mercato americano e che esprime buone aspettative anche per la raccolta 2020 sia in termini di quantità che di qualità. Il distretto del florovivaismo di Pistoia, dopo un primo semestre di difficoltà legate alle chiusure delle attività avvenute proprio in corrispondenza di una fase di maggiore stagionalità come quella primaverile, ha saputo recuperare nella seconda parte dell’anno e ha chiuso il 2020 con un incremento nelle esportazioni del +5,1%, maturato nei principali mercati e soprattutto verso i Paesi Bassi (+31,7%). Al contrario il distretto del mobile imbottito di Quarrata ha evidenziato un calo delle esportazioni del 16%, attenuato solo in parte nel terzo trimestre, che aveva mostrato una crescita del +18%.

re.pt.