SAVERIO MELEGARI
Cronaca

Vivaismo, l’export è stabile. Tante le sfide da vincere : "Il comparto è resiliente"

Per Istat il bilancio è in lieve aumento, nonostante la flessione nell’ultimo trimestre dell’anno. Il mercato più florido è quello europeo con un incremento del 2%, per circa 276,8 milioni di euro.

Per Istat il bilancio è in lieve aumento, nonostante la flessione nell’ultimo trimestre dell’anno. Il mercato più florido è quello europeo con un incremento del 2%, per circa 276,8 milioni di euro.

Per Istat il bilancio è in lieve aumento, nonostante la flessione nell’ultimo trimestre dell’anno. Il mercato più florido è quello europeo con un incremento del 2%, per circa 276,8 milioni di euro.

PISTOIA

I valori assoluti dell’export di piante vivono una situazione di stallo secondo i valori che sono stati analizzati e commentati da Coldiretti Pistoia: c’è da essere preoccupati per il comparto vivaistico? Di sicuro c’è da fare i conti con un passato, oramai di pochi anni fa, che guardava ad una diffusione enorme del mercato in epoca di pandemia e con un presente che, lentamente, si sta riallineando ai numeri che venivano registrati prima del 2020. "Il bilancio complessivo – spiega Fabrizio Tesi, presidente di Coldiretti Pistoia commentando i dati Istat su export 2024 – pur registrando un piccolo aumento sul totale delle esportazioni, evidenzia una certa flessione nel trimestre finale dell’anno (meno -3,65%). Una dinamica che dimostra la resilienza del settore pistoiese, che con 350 milioni di euro di export (il 37% del totale italiano) continua a mantenere una posizione di preminenza a livello nazionale e internazionale".

Entrando nel dettaglio, l’export di piante vive è attestato a 349,9 milioni di euro (+0,19% sul 2023) con dinamiche geografiche molto variegate vista la leggera crescita dei mercati europei e le difficoltà per l’extra-Ue. Il comparto delle piante vive dirette verso l’Unione Europea ha fatto segnare un incremento del valore delle esportazioni del 2,13%, per un totale di circa 276,8 milioni di euro. "L’Ue rimane il mercato chiave per le aziende pistoiesi – aggiunge Tesi – anche se i margini di guadagno si erodono per il forte aumento dei costi. La resilienza del mercato europeo, quindi, rimane comunque un punto di forza per le esportazioni pistoiesi di piante, anche in un periodo di incertezze politiche ed economiche". Le esportazioni verso i Paesi extra-Ue hanno visto una flessione netta, con una riduzione del -6,55% che corrisponde ad una contrazione di circa 73 milioni di euro. A spingere verso il basso questi numeri è sicuramente il Regno Unito che, storicamente, è uno degli asset più rilevanti e che in dodici mesi è passato da 31 a 26,2 milioni di esportazioni, con cause da ritrovare anche nei controlli fitosanitari in ingresso sulle piante particolarmente stringenti.

"Il calo – prosegue Coldiretti – si ritrova nel rallentamento economico globale ma anche in una maggiore concorrenza da parte di Paesi produttori emergenti". Già, perché non bisogna allarmarsi del tutto di fronte a quasi 50 milioni di euro di prodotti che sono stati importati dall’estero: qualcuno potrebbe pensare ad un mercato preso d’assalto dalla concorrenza. "Un aumento principalmente dovuto all’Olanda – conclude Fabrizio Tesi – perché da lì arrivano piante giovanissime: i vivaisti pistoiesi stanno scommettendo sulla ripresa del mercato, acquistando esemplari per poi farli crescere qui pronti per essere rivendute nei prossimi anni come prodotti ornamentali. Certo è che il punto di svolta sarebbe lo stop della delle incertezze geopolitiche e le guerre a noi vicine".

S.M.