
Volontariato, ora troppa burocrazia: "Si va avanti grazie alle persone"
Da sempre, il volontariato è risorsa preziosa, oggi in sofferenza, probabilmente riflette lo stato "liquido" della società: il terzo settore e le organizzazioni a questo legate cercano risposte. Alcune vengono dal "4° Rapporto Opinione pubblica e altruismo in Toscana 2023", indagine Cesvot che evidenzia dati significativi, a cominciare dal giudizio generale sui volontari: per esempio, nel 2020 il 74,8 degli intervistati li riteneva persone da ammirare, il dato del 2023 è dell’80%; di contro, però, gli stessi anni contano da 1,5% a 4,4% di intervistati che non rispondono o dicono di non saperne abbastanza sull’argomento.
Sempre dalla stessa indagine, solo l’11,4% dichiara di svolgere volontariato: poco. Estrapolare solo alcuni numeri non rende certo il merito a un lavoro meticoloso e ben commentato, ma interpreta il malessere manifestato da diverse associazioni sul territorio. Stefania Tolve, Presidente Croce Verde Pistoia, ha spiegato che servirebbero politiche a sostegno di questa risorsa, senza la quale si trovano difficoltà a poter garantire gli interventi di cui la comunità ha invece bisogno, nel sanitario e nel sociale. Il problema si è visto chiaramente con la pandemia, inizialmente ha avuto un lieve incremento di disponibilità all’aiuto per la consegna delle spese o le mascherine a domicilio, seguito da una contrazione, come se ci fosse il timore dell’"altro". È sintomatico di un modello culturale in mutamento, però in un mondo in cui i costi lievitano a dismisura, la generosa gratuità del volontariato diventa ancora più preziosa.
Giorgio Taffini, Presidente Comitato Comunale Croce Rossa Italiana: "La riforma del terzo settore non ci ha facilitato il compito: siamo infatti volontari, però in parte manteniamo al nostro interno due settori ausiliari delle forze armate, ovvero il corpo militare, nonché le leggendarie infermiere volontarie. Siamo quindi fuori dalle solite righe, e in virtù dei diversi canali di reclutamento meno di altri sentiamo le conseguenze di una contrazione del volontariato, ma non per questo soffriamo meno per le difficoltà economiche. Le attività di questo comitato sono in prevalenza a sostegno dei più bisognosi, con distribuzioni alimentari e visite mediche, non ci occupiamo delle urgenze: i trasporti che eseguiamo sono in genere sociali, talvolta rimborsati dal servizio pubblico, altrimenti possiamo essere costretti a chiedere un piccolo rimborso alle persone assistite".
Riccardo Fantacci, responsabile servizi Misericordia Pistoia: "Siamo una associazione storica, fondata nel 1501, ma sono i volontari la forza vera, ne servirebbero di più! La riforma del terzo settore non ha aiutato per niente, perché quanto più si rende la burocrazia protagonista, tanto più diventa complicato gestire un’organizzazione: servono professionisti esterni, come il commercialista o l’avvocato… rispettare le caratteristiche richieste è difficile e costoso. Concordo quindi con quanto affermano le altre associazioni, senza i volontari sarebbe impossibile mantenersi operativi, e con umanità: ricordo le circa 30 "mute di letto" giornaliere, senza le quali molti anziani o disabili resterebbero nel letto tutto il giorno. È un servizio gratuito, che i nostri volontari fanno con amore: senza il volontariato questa nostra società sarebbe certamente più povera".
Alessandra Chirimischi