Zio accusato di abusi, il pm chiede 12 anni. Attesa per la sentenza

Per la pubblica accusa la nipotina è attendibile. Il dramma ripercorso in aula. La piccola si era confidata con la madre che denunciò il cognato ai carabinieri

Un'aula di tribunale in una foto di repertorio

Un'aula di tribunale in una foto di repertorio

Pistoia, 8 novembre 2024 - E’ attesa fra una settimana, nella mattinata di giovedì 14 novembre, in tribunale a Pistoia, la sentenza di primo grado su una drammatica vicenda che vede sotto accusa, per abusi sessuali sulla nipotina, un trentenne italiano.

La pubblica accusa ha chiesto, ieri mattina, la condanna a dodici anni di reclusione nei confronti dell’uomo. Il processo si sta celebrando con la formula alternativa del rito abbreviato, condizionato ad alcune testimonianze su richiesta della difesa, davanti al giudice per le udienze preliminari Luca Gaspari, pubblico ministero Chiara Contesini che aveva diretto le indagini dei carabinieri sulla vicenda. I fatti contestati risalgono al 2018, quando la bimba aveva dai sette agli otto anni. All’epoca vi era stata una convivenza, nella casa dei genitori, dello zio paterno trentenne. La vicenda emerse quando la piccola confidò alla madre di aver subito violenza da parte dello zio. La madre la portò subito dalla pediatra e presentò la denuncia ai carabinieri. Il giudice per le indagini preliminari emise un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del trentenne che dopo un periodo di detenzione a Prato, su istanza del suo difensore, l’avvocato Pamela Bonaiuti del foro di Prato, fu poi trasferito in Sicilia, dove risiede e dove si trova tuttora agli arresti domiciliari.

Il giudice Gaspari aveva disposto una perizia d’ufficio sulla bambina, svolta dalla psicologa Claudia Meini, che ne aveva accertato la capacità testimoniale, da cui l’incidente probatorio. La difesa, a sua volta, aveva nominato come propria consulente la psicologa Sara Pagnini che non ha concordato con le conclusioni emerse dalla perizia d’ufficio. Ma per il pubblico ministero la bambina è attendibile e al termine della requisitoria in cui ha ripercorso in aula tutte le fasi di questa vicenda, ha chiesto una pesante condanna nei confronti dell’imputato. A rappresentare la parte civile nel processo, e quindi la piccola vittima, l’avvocato Michele Capecchi del foro di Pistoia.

 l.a.