Pistoia, 27 novembre 2021 - Ci sono vite capaci di scrivere la storia, quella di una Toscana di metà Ottocento e con essa di Pistoia raccontate attraverso le vicende che animarono il clero e gli ambienti culturali, mossi da un nuovo ordine politico e morale. L’input lo fornisce un prezioso studio condotto da Giovanni Bensi confluito nella pubblicazione «Cesare Guasti e Giovanni Breschi nella Toscana di metà Ottocento» che porta alla luce un’inedita corrispondenza tra i due personaggi emersa «rovistando nei faldoni dell’Archivio vescovile di Pistoia» e che sarà presentata martedì (ore 17) nelle storiche sale della Biblioteca Fabroniana.
Al centro del carteggio ci sono l’archivista e il tipografo pratese Guasti e lo storico e canonico Breschi, in un periodo compreso tra il 1844 e il 1857. Molte delle pagine centrali del volume sono dedicate a una delle fatiche letterarie del monsignore pistoiese: la Storia di Sant’Atto, pubblicata dallo stesso Breschi in occasione del centenario.
«Attraverso lo studio delle lettere con Guasti si ricava che il sogno ambizioso di Breschi di pubblicare una storia del santo non di tipo pietistico e devozionale ma basata sulle fonti storiche è anteriore di molti anni rispetto al 1855, data di uscita del volume – scrive la responsabile della Fabroniana Anna Agostini nella prefazione al libro -. E’ con la redazione e stampa di questo libro che il rapporto con Guasti si fa sempre più intenso: Breschi coinvolte il colto letterato, archivista e filologo per un aiuto nelle ricerche e il tipografo per consigli e problemi anche iconografici nella vicenda editoriale. È l’amore per la sua Pistoia che porta il monsignore a svolgere un intenso lavoro di ricerca culturale, pastorale, politica del pastore della Chiesa pistoiese venerato nei secoli ed è la passione per la storia, l’arte e i documenti che fa di Breschi non solo assiduo frequentatore dei due centri culturali del Capitolo, la Biblioteca Fabroniana e l’Archivio Capitolare, ma anche grande valorizzatore del patrimonio di questi istituti».
«Lo studio di Bensi non si limita quindi ad analizzare le lettere e i documenti inerenti a Cesare Guasti e a monsignor Breschi e a organizzare scientificamente la ricca produzione di questi due interessanti personaggi, ma invita nello stesso tempo a riflettere sulla situazione culturale, sociale e politica della seconda metà del XIX secolo, aprendo suggestivi e nuovi ambiti di ricerca». Alla presentazione di martedì (alla quale si accede con green pass) interverranno l’autore Bensi, la responsabile della Fabroniana e dell'Archivio capitolare di Pistoia, Anna Agostini, don Enrico Bini dell'associazione culturale Guasti di Prato e Andrea Giaconi del Comitato pratese per la promozione dei valori risorgimentali. Sarà inoltre questa l’occasione per visitare la bella mostra «Libri su Atto. Una ricognizione in biblioteca fra erudizione storica sei-settecentesca e cultura ecclesiastica dell’Otto-Novecento», prestigiosa raccolta di immagini e testi antichi che raccontano la fama e la santità di un vescovo poco conosciuto ma il cui contributo è stato fondamentale per scrivere la storia della nostra città. L’ingresso (accesso da piazzetta San Filippo 1) è libero e gratuito; non occorre prenotare.