Pistoia, 5 dicembre 2023 – Mentre le imprese alluvionate sono alle prese con i costi enormi da affrontare, sul fronte delle scadenze fiscali è arrivata una miniproroga al 18 dicembre. Un rinvio che di certo non porta un gran sollievo alle aziende. “Diverse realtà imprenditoriali sono alla disperazione. Anche perché le assicurazioni non considerano indennizzabile una zona classificata come alluvionale”, dice Giacomo Falcini, dottore commercialista e membro del consiglio direttivo dell’Anc di Pistoia.
“Per usare un termine moderato, la proroga è assolutamente inadeguata. Da tutti i punti di vista, economico, finanziario, fiscale”, dice Antonio Schillaci, presixdente dell’Anc (Associazione nazionale commercialisti) di Prato.
Gli fa eco Catia Buti, commercialista di Montemurlo: “Noi professionisti non abbiamo la possibilità di lavorare con regolarità, va ancora via l'energia elettrica. Aiutare le aziende e i liberi professionisti nostri clienti a rimettersi in piedi diventa impossibile senza una proroga delle scadenze di 7–8 mesi”.
Anche la voce degli imprenditori rivela la gravità dei problemi da affrontare: “Smaltimento di materiali inquinanti, pulizia del magazzino, della terra, dei residui, materie prime danneggiate, inutilizzabili e da buttare via, ore-lavoro per i dipendenti che si sono messi a pulire, 12 giorni di produttività bloccata. Prorogare di pochi giorni è inutile”, dice Alessandro Rufo, titolare della Starplast di Quarrata.
"Le istituzioni le sento lontanissime, ho fatto tutto da me, ho pulito tutto da me. Sono fermo dal 2 Novembre. Devo ricomprare quasi tutti gli attrezzi di lavoro”, dice Felice Zito della Edilzito di Montale.
“Abbiamo bisogno di liquidità. Per liberare i piazzali da terra e rifiuti abbiamo chiamato ditte private, 12 ruspe per liberare gli ingressi. Tutte spese enormi, e a nostro carico. 60 cm in media di acqua e fango in 6 mq di azienda. Fiscalmente siamo fermi anche solo per il danneggiamento dell'hardware”, commenta Stefania Agostini, titolare del Tubettificio industriale pratese di Montale.
“L'evento alluvionale ci ha colpito in un buon momento. Il lavoro c'è gli ordini ci sono. Ci siamo rimessi in moto ma abbiamo bisogno di un'iniezione di liquidità. Va assolutamente evitata la cassa integrazione”, ribadisce Alessandro Paolacci, titolare della Creafil International di Montale.