MARIANNA GRAZI
Economia

Coperte salvavita, idea vincente. "Gli scarti tessili? Una risorsa"

La pistoiese Fody, fondata da Luca Freschi, si è aggiudicata il Premio Luce! startup innovativa

Luca Freschi, 35 anni, Ceo di Fody con il team della startup da lui fondata che si è aggiudicata il Premio Luce! per l’inclusività

Luca Freschi, 35 anni, Ceo di Fody con il team della startup da lui fondata che si è aggiudicata il Premio Luce! per l’inclusività

Firenze, 25 ottobre 2023 – Dagli scarti a nuova vita, per salvare quella di chi la rischia ogni giorno. Persone e animali, esseri viventi: "Lavoriamo insieme per costruire un mondo migliore per tutti", spiega Luca Freschi, Ceo di Fody, piccola azienda pistoiese che si è aggiudicata il Premio Luce! Startup Inclusiva , alla prima edizione.

Un riconoscimento all’impegno, concreto, ad aiutare chi rimane ai margini della società, gli ‘scartati’. Startup Beneft impegnata nella trasformazione di rimasugli di tessuto in coperte salvavita, che dona a rifugi per animali abbandonati, persone senzatetto e rifugiati, convertendo l’impatto positivo per persone ed ambiente in valore per i propri partner.

"Per noi lo scarto tessile, la persona bisognosa sono tutte risorse", aggiunge il fondatore dal palco del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. L’emozione dimostrata al terzo festival di Luce!, dove Freschi ha ritirato il premio dalle mani di Eleonora Santoro, Head of Innovation & ESG di Reekep e Salvatore Amato, presidente di StartupItalia, è quella condivisa con tutti i suoi collaboratori, sia il team sia i ragazzi e ragazze che partecipano al laboratorio tessile inclusivo. "Sono felicissimo, non mi aspettavo di vincere, ma ci tengo a sottolineare che dietro questa vittoria c’è il lavoro di un gruppo di persone che io sono qui a rappresentare. A loro va il mio grazie più grande".

Perché l’impegno di questa startup è davvero mirato all’inclusione a 360 gradi: "Volevamo trovare un modo che ci permettesse di recuperare gli scarti tessili e allo stesso tempo dare un lavoro e garantire un percorso di formazione alle persone con disabilità mentale". Così anche i più fragili, gli esclusi, possono non solo donare valore a qualcosa che, altrimenti, sarebbe destinato al macero, con importanti effetti ambientali, ma possono anche essere considerati a loro volta un valore aggiunto per l’azienda e non solo.

E per noi di Fody, invece, rappresentano un valore, quindi è una grande responsabilità. Lavoro con un team da molti anni, che unisce varie generazioni".

E da questa comunione di intenti e di professionalità, ognuna diversa dalle altre, nasce anche l’obiettivo ambizioso che la startup si è posta: donare un milione di coperte salvavita entro il 2030, impiegando più di mille persone con disabilità e riciclando oltre mille tonnellate di scarti tessili. Perché porsi dei limiti, quando è il mondo stesso a chiederci di spostarli sempre oltre, di abbattere muri e costruire una società davvero aperta, davvero accogliente. Un po’ come una coperta, pronta ad avvolgere tutti e tutte in un caldo abbraccio.