Pistoia, 25 settembre 2014 - CI ATTENDE un fine settimana tutto dedicato alla pasta, alimento principe della dieta italiana e, per Pistoia, fonte di ricchezza grazie alla presenza di storiche imprese che esportano in tutto il mondo macchine per produrla, ma anche di artigiani di qualità. «Un filo di pasta» è stata organizzata da Assindustria e Confcommercio Pistoia. A sancire la due giorni di sabato e domenica una mostra, promossa dalla rete «Pistoia per la pasta» che unisce le aziende Landucci, Ricciarelli e Chelucci, nell’atrio del Tribunale in piazza del Duomo. Un’esposizione che inaugurerà sabato alle 11.30 e che ripercorre il processo produttivo della pasta tra odori, suoni e suggestioni. Domenica invece protagonisti saranno anche i ristoranti che hanno aderito al progetto: proporranno un piatto speciale all’esterno dei loro locali. E sempre domenica, nel pomeriggio, una serie di incontri con esperti del settore, moderati da Paolo Maltagliati, nutrizionista pastaio, erede della nota omonima famiglia. Proponiamo un tour nelle tre imprese di «Pistoia per la pasta» — che complessivamente contano 154 dipendenti per un fatturato di 38 milioni e mezzo di euro — per conoscere meglio la loro storia e il loro apporto all’economia cittadina.
CHI NON RISICA non rosica. Per Federica Landucci, titolare insieme ai fratelli Lando e Angela dell’omonima azienda di trafile, l’arte di dare forma alla pasta è una sfida che si rinnova ogni giorno. E che porta sempre più lontano: la Landucci nel 2013 ha esportato i suoi prodotti per circa il 70% del fatturato. «La pasta – spiega Landucci – è un alimento economico, sano, con grande valore nutritivo ed è inoltre globale, perché prodotto e commercializzato in tutto il mondo.
HA UN PASSATO e un presente, e avrà certamente anche un futuro: questo settore non è stato intaccato dalla crisi». Lasagne e fusilli sono tra i preferiti di Usa e Brasile, mentre spaghetti e bucatini sono amatissimi in Russia e Africa. Ma il catalogo dell’azienda contiene varianti infinite e dai macchinari di Sant’Agostino escono ogni anno circa un milione di inserti che estrudono la pasta in diversi formati. Tra i clienti anche Barilla, Agnesi e De Cecco. «Il know how delle trafile è particolare – puntualizza Landucci - e si impara sul campo, per mantenere alta la qualità è fondamentale la ricerca di nuove tecnologie, ma anche la conoscenza tramandata di giorno in giorno. Pistoia vanta una grande tradizione: qui hanno sede tre aziende leader, da cui passa il 70% della pasta prodotta nel mondo». Fondata nel 1925 da Sestilio Landucci, oggi l’azienda è guidata dalla terza generazione (ma la quarta ha già fatto il suo ingresso). Nel ‘66 si trasferì in Sant’Agostino dando il nome alla via che la ospita. Dopo tante evoluzioni, la ditta continua a custodire e a gestire un background familiare che resta un valore imprescindibile per il territorio.
«MA IL SUCCESSO – afferma Landucci – viene dal gioco di squadra: siamo quelli che siamo perché abbiamo un gruppo di persone che ci seguono e su cui investiamo». Una cinquantina i dipendenti, che crescono insieme all’impresa. Come Alessandro Zoppi, entrato più di 30 anni fa in officina e ora nel commerciale: il suo lavoro è viaggiare in tutto il mondo per conoscere i clienti e anticiparne le esigenze. Una sfida, appunto, che si vince osando e restando sempre in movimento. Federica Landucci, presidente di Confindustria Pistoia dall’anno scorso, ha voluto fortemente questa manifestazione dedicata alla pasta e alla sua produzione. Molto spazio di «Un filo di pasta» sarà riservato ai bambini. Sabato nel pomeriggio dopo l’apertura (alle 15.30) della mostra allestita nell’atrio del Tribunale in piazza del Duomo, ci saranno (dalle 16 alle 19, anche domenica) laboratori per i più piccoli, «giochiamo con la pasta» (in collaborazione con Parco Giochi Tanilla’s). Lunedì la mostra sarà riservata agli alunni delle IV e V degli istituti scolastici pistoiesi. Ogni visitatore della mostra, gratuita e aperta a tutti, riceverà un buono sconto per l’acquisto di pasta artigianale Chelucci.