istoia, 20 settembre 2019 - Le piante, è risaputo, assorbono anidride carbonica e restituiscono ossigeno. Ma fanno anche dell'altro, assorbono gli inquinanti presenti nell'aria, contribuendo a renderla migliore per noi che la respiriamo. Nei vivai dell'azienda Piante Mati di Pistoia è stato realizzato uno studio per quantificare quanto questo processo naturale incide positivamente sull'ambiente e su tutti noi. I risultati sono stati presentati nel corso di un convegno, al quale hanno partecipato, tra gli altri, Francesco Mati, co-titolare dell'azienda Mati 1909, il professor Francesco Nicese dell'Università di Firenze, l'agronomo Federico Di Cara che ha svolto la ricerca ed ha illustrato i dati emersi e l'assessore regionale all'ambiente Federica Fratoni.
Il campione preso in esame è la superfice dei vivai Mati, circa 30 ettari. Le tonnellate di anidride carbonica «sequestrate» ogni anno sono 250, 182 sono invece le tonnellate di ossigeno liberate ogni anno. Poi ci sono 435 milioni di Kcal assorbiti ogni anno e che contribuisconmo a diminuire il calore ambientale, 2284 kg di inquinanti atmosferici rimossi ogni anno, 822 kg di ozono rimossi e 749 kg di particolato rimossi, sempre ogni anno. «Sappiamo che le piante assorbono anidride carbonica – ha ricordato il professor Nicese – e la fissano, la stoccano , qualunque pianta, anche quelle dei vivai che oltretutto sono in crescita tumultuosa, perché nei vivai questo fanno e che quindi rappresentano un serbatoio, un deposito di anidride carbonica importante sda sottrarre all'ambiente, migliorando quindi la qualità dell'aria e dell'atmosfera».
«Dati positivi – ha commentato Francesco Mati, che è anche presidente del Distretto viviastico ornamentale pistoiese – che servono a equilibrare tutta una serie di discorsi sull'importanza e sull'utilità che riveste il verde nella vita quotidiana». «Non avevo grandi dubbi sul fatto che venisse fuori un quadro positivo – ha commentato l'assessore Fratoni -, ma il fatto che sia anche misurato nelle sue entità ci offre lo spunto per sviluppare un ragionamento, rispetto al fatto che l'attività vivaistica è una grande opportunità per il territorio e per la Toscana».
Patrizio Ceccarelli