
Il convegno a Pistoia
Pistoia, 28 aprile 2017 - "C’è ancora poca informazione tra la popolazione e mentre si chiama subito il 118 o si corre al pronto soccorso per un dolore al petto e quindi si è affermata un’adeguata cultura sul rischio di infarto al miocardio, si ritarda invece nel dare l’allarme in caso di sintomi premonitori di ictus, pregiudicando la possibilità di intervento una volta giunti in ospedale”. Con queste parole il dottor Gino Volpi, presidente provinciale dell’Associazione Alice – e direttore della unità operativa di neurologia del presidio ospedaliero San Jacopo ha presentato il convegno che si svolgerà il prossimo 5-6 maggio a Pistoia dal titolo “Ictus: conoscere, prevenire e trattare”.
Nella cura dell’ictus cerebrale è, infatti, di fondamentale importanza effettuare un intervento tempestivo (trombolisi) che deve avvenire entro 4.5 ore dall’esordio acuto della malattia. Solo a Pistoia ogni anno sono 320 le persone ricoverate per questa patologia. Insieme a Volpi erano presenti Maria Teresa Noci vicepresidente Alice Toscana, Michela Trinci Segreteria Alice Pistoia e Giancarlo Landini direttore dipartimento specialistiche mediche e Pasquale Palumbo direttore area malattie cerebro vascolari e degenerative dell’AUSL Toscana centro.
Landini e Palumbo in particolare hanno evidenziato che sono otto i presidi di riferimento per la rete ictus nell’Azienda Usl Toscana centro: il S.S. Cosma e Damiano a Pescia, il San Jacopo a Pistoia, il Santa Maria Nuova, Santa Maria Annunziata e San Giovanni di Dio a Firenze, il San Giuseppe a Empoli, il Santo Stefano a Prato e Borgo San Lorenzo.
Mediamente, in un anno, le persone ricoverate per ictus cerebrale sono duemila. I dati sulla mortalità per ictus a 30 giorni dal ricovero indicano che in Toscana, dove sono presenti centri con équipe che prendono in carico i ricoveri ospedalieri e dotate di personale esperto e dedicato, si ottengono i migliori risultati. Tali risultati collocano i centri ictus toscani (fonte Agenas) ai vertici delle performance nazionali.
Un altro dato riguarda la tempestività dei soccorsi: in un qualsiasi territorio, mediamente, i soccorsi arrivano in 51 minuti e, dal momento che l’ictus dal suo esordio deve essere trattato rapidamente i dati di sopravvivenza sono più che confortanti. Francesco Bellomo - responsabile rete ictus regione Toscana, ha sottolineato l’importanza della sicurezza diffusa capillarmente in tutti i territori: la disponibilità di centri specializzati e la rete dei soccorsi garantiscono in Toscana una copertura del 112%, anche questo uno degli standard più alti a livello nazionale.
“Con il nuovo ospedale – ha detto Giacomo Corsini direttore sanitario del San Jacopo – vengono garantiti percorsi di cura completi e supportati dall’aumentata capacità tecnologica: il paziente è correttamente collocato nel contesto assistenziale a lui più idoneo e seguito da un team multiprofessionale medico e infermieristico, che lo segue dall’ingresso in pronto soccorso, al ricovero fino alla dimissione; il percorso prosegue a livello territoriale quando continuano ad essere necessarie le cure e le terapie riabilitative”.
“Il nostro è un modello assistenziale che prevede un’area dedicata per i pazienti con ictus -ha aggiunto Nadia Cunti coordinatrice infermieristica- abbiamo realizzato percorsi clinici predefiniti comprendenti anche la continuità riabilitativa, che migliorano la sopravvivenza e diminuiscono la disabilità inoltre l’Azienda ha recentemente progettato un percorso formativo in grado di garantire la formazione continua del personale; stiamo anche migliorando il sistema di monitoraggio multiparametrico dei pazienti attraverso nuovi sistemi di telemetria” .
I sintomi più comuni sono debolezza improvvisa, paralisi e anche intorpidimento del viso, delle braccia o delle gambe, soprattutto su un solo lato del corpo. Quando arriva l'ictus insorge la difficoltà di parlare, si diventa molto confusi spesso si comincia a vedere male da un occhio o da tutti e due; ci sono poi problemi respiratori, problemi con l'equilibrio e conseguente difficoltà nella coordinazione e nella deambulazione, vertigini, cefalea improvvisa e molto intensa. Talora c'è perdita di coscienza.