DANIELE BERNARDINI
Politica

Ballottaggio Montecatini, è sfida Baroncini-Del Rosso. Exploit Fanucci al 27% ma è escluso per pochi voti

Il sindaco uscente in calo non ha ripetuto l’exploit del 2019 e si è fermato al 33,68%. Il candidato dell’Unione Termale non ha la strada in discesa nonostante il 27,23%. Lapenna ha raccolto l’8,44% delle preferenze, Arena invece ha toccato il 3,53%

Luca Baroncini e Claudio Del Rosso (Foto Goiorani)

Luca Baroncini e Claudio Del Rosso (Foto Goiorani)

Montecatini Terme (Pistoia), 11 giugno 2024 – Sarà un ballottaggio tra il sindaco uscente Luca Baroncini e Claudio Del Rosso a decidere chi governerà Montecatini per i prossimi cinque anni, sempre che il terzo arrivato Edoardo Fanucci, come appare assai probabile, non presenti un ricorso per chiedere il riconteggio dei voti. Tra lui e Del Rosso ce ne sono infatti appena dieci di differenza. L’esito delle consultazioni ha lasciato tutti come se fossero scesi dalle montagne russe. I risultati usciti dalle diciannove sezioni di voto, ieri pomeriggio, hanno tenuto con il fiato sospeso i partecipanti fino quasi alle 22, quando i dati sono diventati definitivi.

Baroncini non ha ripetuto l’exploit del 2019, quando, al primo turno raccolse il 57,8% delle preferenze, lasciando al 32,15% Ennio Rucco. Stavolta si è fermato al 33,68%. E pensare che alle elezioni europee il centrodestra ha fatto senza dubbio un risultato più marcato. Nel 2019, la Lega, partito dell’attuale sindaco, era al suo massimo splendore in termini di consenso e raccolse ben il 31,59%, con Fratelli d’Italia, ancora in attesa dell’esplosione dell’attuale premier Giorgia Meloni, ferma al 9,87%. Adesso è il partito della premier la prima forza politica del centrodestra e, in caso di nuova vittoria , è destinato a essere l’azionista di maggioranza della coalizione. Pochi mesi dopo la sua elezione Baroncini ha dovuto affrontare l’emergenza della pandemia, non proprio un facile debutto amministrativo. Esponente di primo piano della Lega, ha pagato anche la carica di aspettative portata avanti dal Carroccio sui temi della sicurezza e del degrado, questioni ormai strutturali di Montecatini. La vicenda Terme, che non nasce sicuramente con lui, ha raggiunto il suo apice in questi anni, con l’avvio della procedura di concordato preventivo. I progetti di prossimo avvio per il rifacimento tanto atteso dello stadio Mariotti e del PalaTerme, oltre che del bocciodromo, possibili grazie a un’efficace attività di intercettazioni di fondi pubblici, al momento non sono ancora una cosa concreta che la gente può vedere. Adesso Baroncini deve rivolgersi, prima di tutto, all’elettorato di centrodestra che, in questo primo turno ha deciso di non votarlo. I primi, senza dubbio, sono quelli che hanno votato per l’ex sindaco Alberto Lapenna. Quest’ultimo, con l’8,44%, ha dimostrato di essere tutt’altro che un pensionato della politica.

Lo sfidante Del Rosso , candidato dell’Unione Termale, non ha la strada in discesa, nonostante il 27,23% dei voti raccolti. Ci sono solo dieci voti tra lui e il terzo arrivato Fanucci. L’esponente di Italia Viva potrebbe chiedere un riconteggio. Del Rosso, invece, ha bisogno dell’elettorato che, a questo primo turno, ha deciso di fare la crocetta sul nome dell’ex deputato. Fanucci, attraverso una sorprendente alleanza con l’ex sindaco Ettore Severi, è stato votato da destra a sinistra, conquistando il 27,12% . E, a questo punto, potrebbe diventare l’ago della bilancia, sempre che gli elettori continuino a seguire le sue scelte, per decidere chi andrà ad amministrare Montecatini nei prossimi cinque anni. Ma il risultato non è stato affatto influenzato da critiche di vario genere sull’alleanza, giudicata innaturale, con Severi. Elettori di sinistra hanno invece avuto più da ridire sul fatto che Del Rosso fosse sostenuto dal Pd.

Fanucci è riuscito a dimostrare che chi vuole guidare la città deve passare da lui. Ecco perché non è da escludere che il centrodestra inizi presto a fargli la corte. Da non sottovalutare nemmeno cosa faranno gli elettori di Franco Arena. Anche se in piccola parte, il 3,53%, un certo elettorato si è sentito rappresentato dall’ufficiale della guardia di finanza in quiescenza.