Atleta, ma anche chimico La storia di Daniele Natali

I traguardi del giovane: dai campi dell’hockey su prato ai banchi dell’università "Gli allenamenti continuano, ma la stagione indoor è stata annullata"

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Un bello spot per l’hockey su prato. Fa venire voglia di praticare la disciplina un tempo resa famosa da indiani e pakistani, Daniele Natali, centrocampista dell’Hockey Club Pistoia. In questo annus horribilis per l’emergenza sanitaria, lui ha trovato il modo di tagliare due traguardi importanti ed entrambi lo scorso mese di ottobre: il 20 ha conseguito la laurea magistrale in Chimica Industriale all’Università di Bologna con la votazione di 110 e lode, il 31 ha festeggiato i 24 anni d’età, essendo classe 1996. Pistoiese doc, dopo aver provato calcio e nuoto ad appena 6 anni ha iniziato a esercitare l’hockey su prato e da allora non ha più smesso.

"Perché quando si crea un bel gruppo, hai una passione comune, riesci a superare qualsiasi ostacolo – racconta –. Per un periodo ho studiato e mi sono allenato a Bologna, pur continuando a essere tesserato e giocare nella squadra di Pistoia".

E dire che lui, che fa parte della rosa-giocatori della serie A2, oltre alla partita del sabato si allena 3 volte alla settimana (ogni seduta d’allenamento è di 2 ore). "A Bologna, città vivibile e godibilissima, ideale per gli universitari, mi appoggiavo alla locale formazione di hockey – spiega –. È stata una piacevole esperienza". Si descrive così. "Sono un atleta di movimento: corro, recupero, imposto, mi piace mettermi a disposizione della squadra. Se capita l’occasione di segnare, non mi tiro indietro. Ma i miei compiti sono altri".

Nella seconda ondata pandemica, solo allenamenti, peraltro con docce da fare a casa. "Abbiamo la fortuna di essere ancora attivi, a differenza di compagini di altri sport. Non è poco. Tra l’altro, grazie a una società organizzatissima, non abbiamo alcun timore di prepararci, perché sappiamo di essere in un ambiente sicuro, quello di Montagnana. Da settembre 2019 l’impianto è gestito dal sodalizio, il campo in sintetico, ad hoc per l’hockey, è eccellente. Lavoriamo seguendo il protocollo di sicurezza, allenandoci individualmente e distanziati, facendo prevalentemente tecnica, che magari in un’annata normale non possiamo curare molto. Facendo un investimento notevole, il club ha acquistato un macchinario per il ricircolo continuo dell’aria degli spogliatoi. Insomma, è splendido fare sport in questo modo. Avevamo iniziato a settembre, scendendo in campo nel Challenge Appennino, dovremmo riprendere a marzo per disputare sino a fine maggio il campionato di A2. La stagione indoor, invece, è stata annullata".

Da quando aveva 16 anni è nel giro della prima squadra. "Abbiamo vinto il torneo di serie B nel 2014, dal 2015 giochiamo in A2. Ma prima, non avendo un terreno da gioco, eravamo costretti ad allenarci a Monsummano, su un campo di calcio a 7, o al "Frascari", sul sintetico per il calcio, giocando le gare casalinghe a Bologna. Non era semplice". Ora, invece, è tutta un’altra musica: eh sì, fa proprio venire voglia di giocare ad hockey su prato, Daniele.

Gianluca Barni