Pistoia, 27 ottobre 2014 - Vince e convince la Pistoiese di Cristiano Lucarelli. E a fine gara il sorriso del presidente Orazio Ferrari (in sala stampa ad ascoltare, prima, e applaudire, poi, il suo tecnico) ne è la riprova lampante. Ciò che è piaciuto della squadra è stata l'alternanza di atteggiamento che ha portato al miglior risultato possibile: la vittoria, per giunta in rimonta. Nei primi 45 minuti di gioco si contano almeno 7 palle gol per la Pistoiese, organizzata tatticamente e sempre con il pallone tra i piedi: manovra ragionata e costante possibilità di arrivare al tiro. Il Teramo ha fatto la partita opposta: ha provato a chiudere i varchi agli avversari e, appena possibile, ha sferrato il contropiede. Sempre pericolose le ripartenze dei biancorossi che hanno esaltato Pazzagli, sfiorato il palo ma anche colpito, su rigore, con Donnarumma (fallo di Pasini). La beffa del "Melani" era servita. Ma la Pistoiese ha subito lo svantaggio su un episodio, non perché stesse andando male. E così, smaltita la rabbia iniziale, si è messa di nuovo a giocare come sa. Era arrivato anche il gol del meritatissimo pari in pieno recupero ma l'arbitro, su segnalazione del guardalinee, ha annullato per tocco di mano di Falzerano.
L'intervallo è servito agli arancioni per capire che era giunto il momento di cambiare pelle. Via il fioretto, con cui meritava miglior sorte, e spazio alla spada. La seconda frazione è stata una battaglia a tinte arancioni, nonostante l'avvio pimpante dei teramani. La seconda svolta è arrivata al 52' (due minuti dopo l'espulsione di Scipioni per fallo da ultimo uomo su Tripoli) quando Lucarelli ha richiamato in panchina Di Bari e Mungo (buona la sua prova da trequartista) per dare spazio a Piscitella e Coulibaly, elementi generosi su cui ruota il 4-2-4 spregiudicato. Questo modulo premia le loro qualità offensive e il secondo tempo di ieri è stato l'ennesima conferma. Prima il gol di Coulibaly, nato dallo spunto di Piscitella (innescato da Vassallo, sontuoso in mediana così come Calvano), poi il raddoppio di Tripoli viziato da una palla recuperata dall'ivoriano, poi ancora l'autogol biancorosso e infine il sigillo di Piscitella, al primo centro nei professionisti, una rete bella, cercata e meritata. Valanga arancione.
Dal 3-4-1-2 più ragionato e tattico, quindi, la Pistoiese è passata a un 4-2-4 totalmente proiettato all'attacco. Nel primo caso la squadra ha confermato le grandi doti di palleggio e di gioco, venendo punita solo dall'episodio del rigore; nella ripresa invece ha chiamato a raccolta le forze nervose ed emotive (oltre naturalmente a quelle tecniche) sovrastando un avversario non facile come il Teramo. Si riparte da qui ma senza concedersi a facili entusiasmi: "Se vedo qualcuno che non è concentrato per la gara di domenica a Santarcangelo lo lascio a casa. Guai a sottovalutare questa trasferta, sarebbe vanificare lavoro e sacrifici fatti finora", firmato Cristiano Lucarelli.