Era da prima dello scoppio della pandemia che Montecatini Terme non viveva una due giorni di pallacanestro come quella appena trascorsa. Per anni teatro delle Final Four di Serie B, stavolta la città delle terme ha visto assegnare il primo trofeo della stagione nelle massime categorie dilettantistiche della pallacanestro italiana, la Supercoppa LNP, ospitando appassionati da tutto lo stivale, da Treviglio a Trapani, da Verona a Ruvo di Puglia, per un totale di oltre tremila presenze fra semifinali e finali. "Il sindaco Luca Baroncini si è detto entusiasta di ospitare la manifestazione e noi siamo entusiasti di poter tornare a Montecatini– dice il presidente LNP Francesco Maiorana – È importante che le piazze importanti del basket italiano ritrovino dimestichezza con la pallacanestro ad alti livelli, anche ospitando eventi come questi che, anche se di precampionato, tutti vogliono vincere".
E vincere lo volevano con tutte le forze sicuramente i 1200 livornesi che hanno spinto la Caffè Toscano Pielle ad un traguardo storico: mai infatti una squadra livornese di pallacanestro aveva sollevato al cielo un trofeo, un digiuno durato 76 anni che i biancoblù hanno interrotto proprio a Montecatini, superando 88-78 la Tecnoswitch Ruvo di Puglia. Il trionfo livornese ha un sapore particolarmente amaro per l’altra franchigia termale, la Fabo Herons Montecatini, perché da qualche parte in tribuna ad esultare per lo storico successo piellino c’era anche Marco Romei, l’autore dell’aggressione ad Adrian Chiera durante il match del 13 settembre scorso al PalaMacchia. Una circostanza che dovrebbe far riflettere i vertici della Lega. Nella giornata sfortunata degli ex rientra a pieno titolo anche la sconfitta (83-67) nella finale di Supercoppa di Serie A2 della Gruppo Mascio Treviglio del ds Luca Infante, fino all’anno scorso centro titolare della Gema Montecatini. Ad esultare sono i Trapani Sharks.
Filippo Palazzoni