REDAZIONE PISTOIA

Inibizione di 5 anni per De Simone e Jace: scandalo alla Pistoiese

De Simone e Jace sanzionati per la gestione della Pistoiese. Indagine avviata dopo un servizio di Striscia la Notizia.

De Simone e Jace sanzionati per la gestione della Pistoiese. Indagine avviata dopo un servizio di Striscia la Notizia.

De Simone e Jace sanzionati per la gestione della Pistoiese. Indagine avviata dopo un servizio di Striscia la Notizia.

5 maggio 2031. Terminerà in tale data, a meno di ulteriori novità, l’inibizione di Maurizio De Simone, ex ’patron’ di fatto della Pistoiese. De Simone è stato sanzionato con un’inibizione di cinque anni, il massimo previsto, dalla Sezione disciplinare del Tribunale Federale Nazionale per quanto avvenuto nella stagione sportiva 2023/2024, durante la quale De Simone ha ricoperto il ruolo di garante del trust Orange, soggetto detentore delle quote di maggioranza dell’Us Pistoiese. Su De Simone, che attualmente si trova nel carcere di Avellino, pendeva inoltre una precedente inibizione, emanata nel 2021, che gli avrebbe dovuto impedire di ricoprire qualsiasi ruolo in una società affiliata alla Figc fino al 2026. Una condizione che ben presto è venuta meno in quanto De Simone, fin dal suo ingresso in orbita arancione, come dipendente Omav nel 2022, ha in realtà ricoperto un ruolo attivo al vertice dell’Us Pistoiese.

L’inibizione di cinque anni è stata comminata anche a Matilda Jace, colei che, nella stagione 23/24, avrebbe dovuto detenere la carica di presidente e rappresentante legale dell’Us. Per altro la stessa Jace era stata inibita dalla Figc, nel settembre scorso, per due anni (che si sommano agli altri cinque) per non aver rispettato gli accordi economici con tre tesserati in forza all’Us nel 2022/23, ovvero Marco Falasca, Nicola Pitaniello e il calciatore Matteo Barzotti. Un susseguirsi di grottesche vicende che, come noto, ha portato rapidamente prima all’esclusione dal campionato del club arancione nell’aprile scorso e poi alla scomparsa della società stessa con la radiazione dalla Figc.

Come riportato nelle carte della Procura Federale, l’indagine dei confronti di De Simone e Jace è cominciata nel marzo 2024, in seguito alla messa in onda di un servizio da parte di "Striscia la Notizia" in cui si sottolineavano le inadempienze economiche dell’ex patron avellinese. Un primo aspetto che per certi fa riflettere sulla giustizia sportiva, in quanto già da diversi mesi – quantomeno da dicembre 2023, quando l’intera prima squadra lasciò il club per il mancato pagamento dei rimborsi – la stampa locale aveva ampiamente documentato numerosi punti oscuri legati alla gestione economica, sportiva ed amministrativa da parte di De Simone.

Nel corso della fase istruttoria sono stati ascoltati anche coloro che per mesi hanno lavorato a stretto contatto con De Simone, come il segretario del settore giovanile Manuele Mazzoncini, il responsabile alle relazioni esterne Stefano Nencioni e il direttore generale Raffaele Auriemma. Tutti e tre, si legge, hanno confermato che "Maurizio De Simone, nonostante il divieto derivante dal provvedimento di inibizione, sarebbe stato la figura di riferimento della società, con pieni poteri in tutte le fasi societarie, da quelle gestionali a quelle organizzative e prettamente sportive". Inoltre, "ogni soggetto al vertice delle strutture interne della società non avrebbe potuto fare nulla se non autorizzato dallo stesso De Simone, il quale avrebbe avuto anche la disponibilità delle risorse economiche della società, come dimostrato sia dal fatto che avrebbe ritirato l’incasso dello stadio per le partite giocate in casa, sia dal fatto che avrebbe avuto l’utilizzo delle carte di credito della società, che avrebbe utilizzato chiedendo via telefono i codici autorizzativi alla signora Jace".

Per quanto riguarda proprio Matida Jace, "sarebbe stata pienamente subordinata al De Simone, pur essendo formalmente l’amministratrice della società, in quanto non avrebbe, di fatto, mai preso alcuna decisione e non avrebbe avuto alcun ruolo effettivo, come dimostrato anche dal fatto che sarebbe comparsa nella sede sociale solamente tre o quattro volte". Una serie di inoppugnabili elementi che hanno portato a concludere come De Simone, per ben nove mesi, abbia ricoperto l’incarico di "presidente di fatto" dell’Us Pistoiese, con il lasciapassare di Matilda Jace che niente ha fatto per impedirlo. Ed è proprio per la gravità di tale condotta che entrambi sono stati condannati al massimo della sanzione prevista dal Codice di Giustizia Sportiva. L’auspicio è che questa volta le misure prese servano ad evitare che certi fatti si ripetano ancora.

Michele Flori

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