REDAZIONE PISTOIA

L’intervista a Consonni. "Un campo pessimo»

La Pistoiese affronta il Fanfulla in un campo indegno, ma riesce a portare a casa un punto. Il tecnico Luigi Consonni riconosce i meriti degli avversari e sottolinea la buona prestazione dei suoi. Aspettano ora che la dirigenza saldi le spettanze alla squadra.

Stavolta non c’è alcun treno ad attenderlo o, perlomeno, non da obbligarlo a lasciare lo stadio Marcello Melani in fretta e furia: così Luigi Consonni, il tecnico della Pistoiese, si presenta regolarmente in sala stampa per analizzare la gara col Fanfulla. Lo fa con pacatezza e onestà, riconoscendo tosto i meriti degli avversari. "Siamo stati propositivi, abbiamo tenuto più il pallone, specie nella seconda frazione di gioco, creato buone opportunità da rete, ma le occasioni migliori le hanno avute i lombardi, sin qui imbattuti fuori casa. Il Fanfulla è una realtà importante, allenata da un buon trainer". Avrebbe voluto vincere, spiega, ma il punto, in fondo in fondo non è da disprezzare, proprio perché ottenuto contro un rivale di rango. "Non posso dire niente ai miei, che hanno fornito una prestazione positiva, che hanno rischiato proprio perché volevano portare a casa i 3 punti. Quando vai a giocare stabilmente nella metà campo avversaria, sbagliando qualche scelta ti trovi a rischiare di prendere gol. Purtroppo, e c’era per entrambe le formazioni, abbiamo giocato su un campo indegno per chi ha intenzione di proporre calcio. In certe circostanze, quando Diodato e Trotta si sono trovati a battere a rete, il pallone è rimbalzato male proprio per le pessime condizioni del terreno da gioco. È improponibile, si rischiano infortuni gravi". Nella giornata, la tredicesima di andata, in cui le grandi hanno perso o tremato, con il bottino pieno si sarebbe fatto un bel balzo in classifica. "Il quinto posto, l’inserimento in zona-playoff? Un bel brodino caldo, ma non mi accontenta". La Pistoiese c’è, ma ora i veri tifosi arancioni aspettano, a gloria, che la dirigenza saldi le spettanze alla squadra. Lui glissa (ma giustamente il pensiero c’è).

Gianluca Barni