Nicola Brienza continua a scrivere pagine di storia biancorossa e quest’ultima storia è di quelle che verranno raccontate negli anni a venire. Pistoia sotto di 14 punti alla fine del primo tempo e senza Varnado, uscito per infortunio, è riuscita a ribaltare e battere Milano al Forum. "Una grande vittoria di cuore – dice Brienza – Abbiamo sfruttato la stanchezza di Milano ma abbiamo anche fatto il massimo mettendo in campo tutto ciò che avevamo. Le individualità sono state importanti, Moore e Willis hanno fatto la differenza, ma tutta la squadra li ha seguiti e ognuno ha messo qualcosa per la vittoria. Ci sono successi che valgono due punti, questo vale molto di più perché abbiamo scritto una bella pagina della storia del club". E dire che dopo nei primi due quarti l’Estra non era stata così impeccabile commettendo tanti errori che contro una squadra come Milano si pagano a caro prezzo. Nel terzo e quarto periodo, invece, i biancorossi hanno limitato gli errori e con percentuali al tiro altissime sono riusciti a ribaltare completamente il corso della partita . "Come avevo detto nel pre partita – prosegue il tecnico – se avessimo messo la partita sulle capacità tecniche individuali non avremmo avuto nessuna chance. Nel primo tempo abbiamo commesso troppi errori che Milano li ha puniti sistematicamente, avremmo dovuto essere più cinici in alcuni frangenti, crederci di più per dare una sterzata alla partita cosa che abbiamo fatto nel secondo tempo limando gli errori e giocando con maggiore attenzione poi le percentuali al tiro ci hanno aiutato". C’è da tenere conto che Pistoia ha giocato metà del secondo quarto e tutti e due gli ultimi periodi senza Varnado costretto ad uscire dal campo per infortunio. "L’assenza di Jordon ha pesato – ammette Brienza – perché le rotazioni si sono ridotte e anche punti in attacco. La svolta è arrivata quando, dopo il nostro break, coach Messina ha chiamato time out per parlare con la squadra, a quel punto abbiamo avuto la percezione di potercela fare".
SportL’intervista. Coach Brienza è raggiante: "Più di due punti»