Pistoia, 20 novembre 2014 - OLTRE a Paolo Indiani, un altro allenatore ha nel curriculum le panchine di Pistoiese e Pontedera: si tratta di Marcello Lippi, non proprio uno qualunque. L’ex CT azzurro, campione del mondo nel 2006, oltre ad aver giocato nella Pistoiese due anni (1979/1980 e 1980/1981) ha anche guidato la squadra arancione nel 1987/1988: due stagioni prima però Lippi aveva debuttato nel calcio professionistico (dopo le giovanili della Sampdoria) alla guida proprio del Pontedera dove il direttore sportivo era un certo Nelso Ricci, attuale diesse della Pistoiese. Correva l’anno 1985, per Lippi fu il primo passo di una carriera ricca di successi in Italia e all’estero, su tutti, come detto, la vittoria dei Mondiali sui francesi in Germania. Abbiamo contattato telefonicamente Marcello Lippi che ha ricordato con piacere quegli anni. «Pontedera e Pistoiese sono state tra le primissime squadre che ho allenato – ha raccontato –. Sono partito proprio con il Pontedera, poi andai a Siena e l’anno dopo ero a Pistoia in C2. Fu un ritorno per me, dopo la parentesi da giocatore, con Dromedari presidente. La stagione fu molto complicata (nell’estate del 1988 la Pistoiese fallì e ripartì l’anno dopo dall’Interregionale, ndr) ma tutti lavorammo bene: io dopo presi la strada per Carrara e da lì feci il salto verso la serie A con il Cesena. Pistoia la ricordo sempre volentieri anche perché da calciatore conquistai la serie A al termine di due anni stupendi». A Pontedera, come detto, nell’esordio nel calcio professionistico, Lippi aveva come direttore sportivo Nelso Ricci. «Arrivammo a metà classifica – ricorda l’ex Ct azzurro –. Nelso era un grande mangiatore di calcio, un professionista a tutti gli effetti». «Eravamo tutti e due giovani – il ricordo di Ricci –. Aveva i requisiti per fare questa carriera, su tutti la chiarezza e il senso del lavoro. Allora non avrei mai pensato che sarebbe arrivato alla Juventus e alla vittoria dei Mondiali. Siamo rimasti in buoni rapporti e capita di sentirsi ancora al telefono».
IN CAMPO. L’infortunio di Romeo porterà dei cambiamenti all’assetto degli arancioni. Per caratteristiche e, aggiungiamo, spirito di sacrificio, in rosa non c’è nessun giocatore come l’attaccante romano. A condizionare le scelte di Cristiano Lucarelli per domenica ci penseranno le condizioni dei suoi giocatori (in primis Falzerano), la pesantezza del campo (ha piovuto moltissimo ultimamente), il tipo di partita da intraprendere e, soprattutto, l’avversario, una squadra solida che vanta molta rapidità in avanti. Fare ipotesi sullo scacchiere arancione è quindi ancora prematuro. Difficile prevedere un debutto di Frugoli (sarebbe l’esordio dall’inizio in campionato), Coulibaly non riesce ancora a convincere ma potrebbe giocare qualora il campo fosse pesante (come domenica a Lucca), Falzerano non è al top e questo è forse il nodo più delicato (ma anche decisivo) da sciogliere: da non dimenticare, poi, che a Lucarelli non dispiace Mungo in versione «falso nove», vale a dire un mix tra trequartista e prima punta che non dà riferimenti agli avversari.