L’ambiente biancorosso in questo momento è una polveriera pronta ad esplodere. Se la miccia verrà o meno accesa molto dipenderà da ciò che il presidente Ron Rowan deciderà di fare quando farà ritorno a Pistoia. La piazza ha bisogno di chiarimenti, di risposte alle tante incertezze che in questo momento creano molte preoccupazioni tra i tifosi, sia a livello sportivo che societario.
E stante il perdurante silenzio della dirigenza italiana, l’unico che può fugare qualsiasi dubbio è solo Rowan che, a quanto pare, è il solo deputato a esporsi pubblicamente. Il presidente sarà disposto a parlare alla gente oppure continuerà a comportarsi come il ’lider maximo’ andando dritto per la propria strada senza rendere conto a nessuno se non a se stesso?
Intanto al PalaCarrara è comparso uno striscione a firma della Baraonda Biancorossa in cui si legge: "Siete tutti responsabili. Il Pistoia Basket non è un giocattolo". Un altro messaggio molto chiaro da parte dei ragazzi della Curva dopo il comunicato di qualche giorno fa, difficile da ignorare per tutti gli attori in gioco, compreso anche un ’Marine’ tutto d’un pezzo.
Un aspetto deve essere chiaro: in discussione non sono i giocatori, almeno non tutti, dal momento che non si possono giudicare non avendoli mai visti all’opera, ma è il modo in cui il mercato e le decisioni vengono gestite. Da che mondo è mondo le squadre vengono fatte dal direttore sportivo e dall’allenatore con l’avallo del presidente, in questo caso è stato solo il presidente a decidere senza ascoltare nessuno.
È generalmente impensabile formare una squadra senza un allenatore visto che sarà quest’ultimo a mettere in campo i giocatori, a dare un gioco alla squadra, a formare un gruppo. Tutti questi passaggi sono stati saltati perché la squadra è stata fatta secondo le idee del presidente e quindi è evidente che chiunque arriverà a sedersi sulla panchina di Pistoia si troverà una squadra già fatta, con determinate caratteristiche che rispecchiano la filosofia di pallacanestro del proprietario.
Aver mandato via un allenatore ed ancora non averlo sostituito, smantellato una squadra e uno staff tecnico, senza motivi apparenti ma solo perché "chi mette i soldi decide", spiega la scritta "Il Pistoia Basket non è un giocattolo".
Ma c’è dell’altro, sul fronte societario soprattutto: si sa ancora poco sui quattro investitori, i loro interessi, il motivo per cui hanno deciso di acquisire le quote di maggioranza del Pistoia Basket; così come non è dato sapere quanti soldi abbiano investito e dove siano stati utilizzati. Sono serviti per azzerare il debito oppure quest’ultimo è ancora in essere? Il budget per allestire la squadra è di poco superiore allo scorso anno oppure è stato fatto un aumento deciso? Tante domande a cui, si spera, verranno date risposte.
Maurizio Innocenti
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