Non si ha memoria di un Nicola Brienza così infuriato dopo una sconfitta. Al tecnico biancorosso non è piaciuto l’atteggiamento con cui la squadra ha approcciato e affrontato la partita prendendosi tutte le colpe: "Non eravamo connessi con la testa e se ciò accade la colpa è dell’allenatore". Parole che fanno onore a Brienza che si è caricato tutto il peso della sconfitta sulle proprie spalle senza scaricarlo sulla squadra, ma se proprio vogliamo essere onesti i giocatori qualche responsabilità ce l’hanno. Quando arrivi a giocare la partita che può dare la sicurezza di aver centrato l’obiettivo salvezza e una grossa spinta in avanti per provare a puntare ai playoff non c’è bisogno di altre motivazioni per giocare al massimo, non occorre che l’allenatore dica che c’è da scendere in campo con la bava alla bocca e la massima concentrazione, sono aspetti che vengono da soli.
Ne è consapevole Carl Wheatle che analizza la sconfitta senza usare mezzi termini. "I nostri avversari hanno dimostrato di volere più di noi la vittoria – afferma l’ala biancorossa – Abbiamo sbagliato l’approccio e quando segni 83 punti in casa e non riesci a vincere significa che non abbiamo difeso nel modo giusto e infatti abbiamo subito troppo, 84 punti sono tanti, troppi da concedere agli avversari. Eravamo consapevoli di affrontare una squadra che lotterà fino alla fine su ogni campo per conquistare la salvezza e invece di essere duri e aggressivi siamo stati troppo molli. Siamo molto arrabbiati è normale ma questa sconfitta deve essere per noi una motivazione in più per le prossime partite".
In effetti è difficile spiegare il motivo per cui l’Estra sia scesa in campo molle proprio perché sapeva che di fronte avrebbe trovato una squadra pronta a lottare e perché in palio c’erano due punti importanti. "È difficile anche per noi spiegare i motivi che hanno portato a questo atteggiamento – prosegue Wheatle – L’unica cosa certa è che non possiamo permetterci di staccare la spina o giocare altre partite come questa. Nelle prossime gare interne non possiamo sbagliare perché dobbiamo aver chiaro che ancora non abbiamo ottenuto il nostro obiettivo ma al tempo stesso sappiamo che il destino è tutto nelle nostre mani".
Alla fine, però, non si può colpevolizzare più di tanto la squadra per questo passaggio a vuoto perché non va dimenticato che stiamo parlando di un gruppo giovane e con pochissima esperienza per cui certe disattenzioni possono capitare. Pistoia, come ha detto Wheatle, ha il destino nelle proprie mani ed è con questa consapevolezza che dovrà ripartire. "Dobbiamo rialzarci subito – dice Wheatle – perché la strada da qui alla fine del campionato non sarà in discesa e se c’è una cosa che abbiamo capito è che tutti possono battere tutti per cui servirà grande attenzione".
Maurizio Innocenti