Firenze, 26 agosto 2022 - Raccontare il percorso verso le elezioni cercando di prefigurare i possibili scenari del post voto. Lo hanno fatto allo spazio Ultravox del parco delle Cascine di Firenze, i giornalisti Enrico Mentana, direttore del Tg de La 7 e fondatore del giornale online «Open» e Paolo Mieli, saggista, opinionista e storico insieme alla direttrice di Qn-La Nazione, Agnese Pini, protagonisti di «Al voto! Al voto!», organizzato da La Nazione.
Diversi i temi, anche con le incursioni della satira dei Socialisti Gaudenti, a partire dall’ esito del voto: «Non credo ai sondaggi - ha detto Mieli – e mi aspetto una sorpresa il giorno delle elezioni. Quello di Draghi è stato uno dei migliori governi ma non credo che la sua caduta sia stata un dramma, entro 5 mesi sarebbe decaduto e per 5 mesi sarebbe stato con il fiato sul collo. In fondo questo modo di cadere porterà al fatto che ci risparmieremo un anno di noia, avremo l’anno più difficile che avrà caratteristiche positive, tra cui quello di avere il primo governo di destra o sinistra legittimato da un voto popolare e ciò lo rende diverso e migliore da quello degli ultimi anni".
Alla sorpresa elettorale non crede Mentana: "Non credo che ci saranno. - ha spiegato - Non penso a un ritorno di Draghi con nessun schieramento, la sua agenda non ha avuto un riscontro di massa, va detto. E’ prevalente un’altra richiesta, avere un governo legittimato dal voto popolare. Si vuole una maggioranza che governi, non c’è posto per Draghi ed è giusto così: è stato un eccellente premier per l’emergenza. Quanto alla caduta del governo Conte – ha aggiunto Mentana – credo al pressing su Grillo. La scissione di Di Maio è dovuta al fatto che aveva sempre meno spazio all’interno del movimento". Altro tema il terzo polo di Calenda e Renzi che, secondo Mieli, potrebbe rappresentare una delle sorprese per il voto, insieme a Conte.