
pesce siluro
Arezzo, 29 marzo 2025 – L’Aula del Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una mozione, primo firmatario il consigliere di Fratelli d’Italia Gabriele Veneri e sottoscritta anche dal Partito democratico, per limitare l’impatto nelle acque toscane del pesce siluro. Un predatore che rappresenta una seria minaccia per le specie autoctone e per gli ecosistemi acquatici in cui si insedia. Altre regioni italiane hanno già provveduto da alcuni anni ad attuare interventi per contenerne la diffusione e difendere il patrimonio ittico e per questo si rende necessario valutare anche in Toscana l’attuazione di specifiche misure di gestione e controllo per ridurre le popolazioni di siluri e limitarne la dispersione.
L’atto impegna il presidente e la Giunta regionale a proseguire nelle azioni per la risoluzione del problema e a valutare una modifica della normativa attuale per mitigare l’impatto del pesce siluro nelle acque toscane e preservare la biodiversità dei corsi d’acqua toscani;
a sollecitare il Governo affinché istituisca in tempi celeri l ‘elenco nazionale delle specie alloctone invasive, in cui poter inserire la specie del silurus glanis o quantomeno, nelle more della formazione di tale elenco, si attivi per presentare alla Commissione europea la richiesta di iscrizione della specie del pesce siluro nell’elenco dell’Unione europea.
È previsto poi l’impegno a valutare l’inserimento delle riserve naturali di ‘Ponte Buriano e Penna’ e ‘Bandella e Valle dell’Inferno’ nell’elenco delle zone di frega al fine di limitare la riproduzione di questa specie non autoctona, e a prevedere eventuali analoghe iniziative in altre zone della Toscana soggette al problema della massiccia infestazione da parte dei siluri. È previsto poi che i pescatori possano dare il loro contributo nell’azione di contenimento del pesce siluro attraverso la pesca e la cattura mirata.
L’atto prevede infine l’impegno a continuare a sostenere campagne di sensibilizzazione e di promozione dell’educazione ambientale, al fine di prevenire l’introduzione accidentale di questa specie in nuovi ambienti, e a riferire nella commissione Sviluppo economico e rurale dell’Assemblea legislativa sulle problematiche relative alla proliferazione di questa specie predatrice e alle possibili soluzioni.