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Arezzo2020: ripensare il trasporto ferroviario per una mobilità più sostenibile e inclusiva

“In un periodo in cui il dibattito sulla stazione AV Medioetruria sembra monopolizzare l’attenzione – dichiara il capogruppo consiliare Francesco Romizi – la proposta è per una visione più ampia che valorizzi la stazione di Arezzo e i collegamenti ferroviari regionali e a lunga percorrenza”

Arezzo, 14 gennaio 2025 – Arezzo2020: ripensare il trasporto ferroviario per una mobilità più sostenibile e inclusiva

Arezzo2020 lancia un appello per rimettere al centro della discussione politica il trasporto ferroviario. “In un periodo in cui il dibattito sulla stazione AV Medioetruria sembra monopolizzare l’attenzione – dichiara il capogruppo consiliare Francesco Romizi – la proposta è per una visione più ampia che valorizzi la stazione di Arezzo e i collegamenti ferroviari regionali e a lunga percorrenza”. Con Romizi erano presenti l’ingegnere ferroviario Roberto Barone del direttivo di Arezzo 2020 e Guido Pasquetti di Avs, uno dei fondatori del comitato pendolari.

I tre sostengono: “questo è il momento di fare scelte coraggiose che non si limitino a soluzioni temporanee ma che puntino a un sistema ferroviario moderno, efficiente e realmente accessibile. Arezzo deve poter rivendicare il ruolo che le spetta come nodo strategico del trasporto pubblico. La rete ferroviaria che non risponde più ai bisogni del territorio”.

Il documento presentato da Arezzo2020 fotografa una situazione critica: negli ultimi anni, i collegamenti ferroviari che interessano la città e la provincia sono stati progressivamente ridotti. I treni Intercity e Frecciarossa che fermano ad Arezzo sono pochi, con orari lacunosi e fasce temporali scoperte per gran parte della giornata. La situazione non è migliore per i treni regionali, dove la percorrenza verso Firenze, un tempo inferiore a 50 minuti, supera spesso l’ora, con frequenti ritardi e disagi. Il risultato è un servizio non adeguato alle esigenze di pendolari, studenti, professionisti, turisti e di chi utilizza la stazione di Arezzo come punto di riferimento, comprese le quattro vallate della provincia, e deve soprattutto proseguire in direzione sud.

“Di fronte a queste criticità, guardiamo al futuro, a un piano di rilancio del trasporto ferroviario che parte da alcune azioni chiave: aumentare le fermate dei treni a lunga percorrenza, sia Intercity che Frecciarossa, per garantire collegamenti rapidi e frequenti verso nord e verso sud; migliorare il trasporto regionale con l’introduzione di più treni veloci per Firenze e una programmazione che riduca i conflitti con l’alta velocità e dia puntualità e certezze ai pendolari; riattivare le ex stazioni di Olmo e Rigutino-Frassineto, trasformandole in fermate strategiche per studenti e lavoratori, in modo da favorire l’interscambio ferro-gomma e ridurre il traffico automobilistico. Si tratta di necessità attuali e investimenti per il futuro, in linea con la transizione ecologica e la lotta ai cambiamenti climatici.

Per realizzare questo progetto, chiamiamo in causa le istituzioni competenti: il Comune di Arezzo, la Provincia, la Regione Toscana e le società ferroviarie come Trenitalia, Rfi e Tft. Abbiamo bisogno di un’alleanza tra politica, cittadini e operatori del settore per costruire una mobilità realmente sostenibile e inclusiva e ripensare il ruolo del trasporto pubblico come volano per lo sviluppo economico, sociale e ambientale. Invitiamo la cittadinanza a unirsi a questa battaglia per un trasporto ferroviario migliore, che metta al centro le persone e non solo i numeri. Il cambiamento parte da qui, dalle piccole grandi scelte che possono rendere Arezzo e il suo territorio più vivibili e connessi”.