LISA CIARDI
Politica

Autonomia differenziata, è scontro: tremila emendamenti dalla Lega. La maggioranza rinvia il consiglio

In aula dovevano approdare le due delibere presentate da Pd, Iv e M5S per chiedere il referendum abrogativo. Ma il centrodestra ha replicato a colpi di faldoni. Il capogruppo dem Ceccarelli: “Ostruzionismo gratuito”

Elena Meini, Marco Casucci, Luciana Bartolini e Giovanni Galli con i faldoni contenenti i tremila fra emendamenti e ordini del giorno da parte di Fdi e Lega

Elena Meini, Marco Casucci, Luciana Bartolini e Giovanni Galli con i faldoni contenenti i tremila fra emendamenti e ordini del giorno da parte di Fdi e Lega

Firenze, 10 luglio 2024 – Braccio di ferro, nel Consiglio regionale toscano, sull’autonomia differenziata. E, dopo l’annuncio di 3mila fra emendamenti e ordini del giorno da parte della Lega (e la richiesta di rinvio insieme a FdI) , la maggioranza accetta di discuterne la prossima settimana. Giornata calda, ieri, nella prima seduta post elezioni, che ha visto muoversi in aula il "campo larghissimo" della Toscana (definito da Scaramelli di Iv il "nuovo fronte popolare"). In Consiglio, dovevano approdare le due delibere presentate da Pd, Iv e M5S per chiedere il referendum abrogativo dell’autonomia differenziata. Un atto di notevole peso politico, al quale il centrodestra ha risposto con altrettanta forza. Così, se Marco Stella (Forza Italia) non ha partecipato per protesta alla seduta, Fratelli d’Italia e Lega hanno puntato sull’ostruzionismo.

“Chiederemo insieme a Fratelli d’Italia la sospensiva e l’inversione dell’ordine dei lavori per dare priorità al piano socio-sanitario – ha annunciato poco prima della seduta la capogruppo della Lega, Elena Meini, insieme ai consiglieri del gruppo e al segretario regionale del Carroccio, Luca Baroncini - e proporremo di approfondire le delibere in Commissione. Di fronte a un no, come Lega abbiamo già pronti 3mila fra emendamenti e ordini del giorno". "Le due deliberazioni - è stato detto - non rispettano i necessari requisiti di chiarezza e comprensibilità. Inoltre, la legge non è in vigore: fino al 13 luglio siamo in un periodo di vacatio legis , quindi non possono esserci due proposte che vadano in direzione di una richiesta referendaria".

Poco più tardi , il centrodestra si è mosso come annunciato, chiedendo l’inversione dell’ordine dei lavori, che è stata però bocciata. Ma quando i consiglieri della Lega hanno portato in aula i faldoni, la seduta è stata sospesa. Alla fine, di fronte all’ipotesi di un dibattito infinito e dopo il confronto fra il presidente Antonio Mazzeo e i capigruppo, si è deciso di rinviare l’esame a martedì. "Abbiamo convenuto - ha spiegato il Mazzeo - che sia meglio, invece di uno scontro fatto solo sul numero di emendamenti e ordini del giorno, convocare un Consiglio martedì pomeriggio, per fare una discussione di merito". Soddisfatto il centrodestra, tanto che il Carroccio ha accettato di ritirare Odg ed emendamenti. "Le opposizioni oggi hanno messo in un angolo la maggioranza - ha commentato il portavoce delle minoranze, Marco Landi - e l’ha costretta al rinvio. Significa per noi rimettere al centro i cittadini e l’importanza che l’autonomia differenziata ha per i toscani".

“Una maggioranza in totale confusione - ha commentato Meini - prima boccia le nostre richieste di differire il dibattito, approfondendo la tematica in Commissione e poi, probabilmente spaventata dal nostro annunciato ostruzionismo, rimanda alla prossima settimana. L’autonomia è una cosa seria e non accettiamo che venga banalizzata e strumentalizzata dalla sinistra e dai 5 Stelle".