LISA CIARDI
Politica

Autonomia differenziata. Il campo larghissimo esiste sui referendum: "E’ un fidanzamento"

Iv-Pd-Movimento 5Stelle uniti nel no al provvedimento governativo. La nuova ’maggioranza’ della Regione non vuole la riforma Calderoli

Scaramelli, Ceccarelli e Noferi alla presentazione dell’iniziativa referendaria

Scaramelli, Ceccarelli e Noferi alla presentazione dell’iniziativa referendaria

Firenze, 5 luglio 2024 – Che per il campo largo si fossero aperte, in Toscana, nuove possibilità, era già chiaro dopo le ultime amministrative. Con il caso scuola di Prato, dove Ilaria Bugetti (Pd) ha vinto al primo turno grazie anche al sostegno di M5s, e con gli esempi di Figline, Scandicci e Montecatini. Ieri un nuovo tassello in Consiglio regionale con, allo stesso tavolo, Pd, Italia Viva e Cinque Stelle. L’occasione è stata la firma delle delibere per chiedere il referendum abrogativo dell’autonomia differenziata. Ma che dietro ci fosse altro si è percepito dalle dichiarazioni ufficiali, da quelle a microfoni spenti e dai toni, così diversi da anni di scontri in aula (con i Cinque Stelle) oltre che dal clima teso delle amministrative (soprattutto fiorentine).

La sintesi, è tutta nella frase di Silvia Noferi (M5s): "Intanto ci fidanziamo poi...". "Le convergenze del campo progressista e le eventuali alleanze vanno costruite anche sui territori – ha detto il capogruppo del Pd, Vincenzo Ceccarelli -. Però di fronte alla destra al governo l’auspicio è che questo fronte costituzionale possa diventare un campo largo progressista. Più parliamo e ci uniamo nelle battaglie condivise e più sarà facile far nascere, dal basso, nuove alleanze". "Mi fa piacere che il M5S condivida una battaglia che ha anche valenza politica – ha dichiarato Stefano Scaramelli (Iv) -. La costruzione di un fronte popolare, progressista e riformista si misura sul merito delle cose che ci uniscono. Questa proposta non ha a che fare col governo della Toscana, ma dimostra un’apertura su alcune questioni. C’è bisogno di ritrovare un’unità d’intenti rispetto a una frammentazione eccessiva che non serve in Toscana, come ha insegnato il voto amministrativo ed europeo. Sul piano dei rifiuti o su questioni infrastrutturali è forse più complesso trovare una sintesi. Intanto, però, iniziamo dalla dimensione valoriale, culturale e politica". "Il M5S in Regione resta all’opposizione – ha chiarito Noferi (M5S) – ma mi fa piacere il diverso atteggiamento in Toscana di Iv. Siamo una forza antifascista, che tiene ai diritti, e in questo ci riconosciamo nei valori delle altre forze che sono qui".

Entrando nel merito, Pd, Iv e M5S hanno presentato due proposte di deliberazione per indire il referendum abrogativo: una prevede l’abolizione totale della legge Calderoli, l’altra di una parte, in caso di non ammissibilità della prima. Sempre ieri, il presidente della Regione, Eugenio Giani, ha incontrato una delegazione de "La via maestra" (Cgil, Coordinamento per la democrazia costituzionale, Libera, Acli, Anpi, Arci, Cittadinanza attiva, Cnca, Legambiente) fra i promotori del referendum. "La legge - ha detto - è sbagliata. Non aiuta a individuare le specificità dei territori, ma amplificherà le diseguaglianze". Immediati gli attacchi del centrodestra con le critiche di Marco Stella (Forza Italia), Francesco Michelotti (Fdi) ed Elena Meini (Lega).