Antonio Passanese
Politica

Azione e il campo largo. “Prima i contenuti. Pd, troppi giochi di potere. Ma per noi sì al Giani bis”

Intervista al coordinatore regionale Marco Remaschi. “Renzi? Lo conosco fin da ragazzo, sa fare politica ma ha commesso anche errori clamorosi. Con noi restano tanti punti in comune”

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Marco Remaschi, coordinatore regionale di Azione

Firenze, 14 agosto 2024 – Mettere in discussione un Giani bis? Un grosso errore da parte del Pd, bene si facciano un esame di coscienza” mentre il campo largo “non esiste senza un minimo di programma non esiste”. Marco Remaschi, segretario regionale di Azione, la politica la conosce da vicino: di estrazione socialista, è stato, dal 2003, segretario della Margherita per poi confluire, nel 2008 nei dem. Poi consigliere regionale per due legislature (dal 2005 al 2015) e assessore esterno all’Agricoltura nel governo Rossi bis.

Remaschi l’argomento che in questi giorni tiene banco nell’agone politico è la ricandidatura del governatore. Azione da che parte sta?

“Non voglio entrare nelle battaglie interne al Pd e ai suoi gruppi di potere. Ma nonostante i limiti manifestati dalla sua amministrazione, Eugenio Giani ha dimostrato di sapersi rapportare con tutte le istituzioni. Metterlo in discussione, come è stato fatto, significa sbugiardare e bocciare la sua azione di governo. E una cosa del genere potrebbe nuocere seriamente al centrosinistra. Azione crede che sia l’unica persona credibile per governare la Toscana per i prossimi 5 anni. Quindi senza tema di smentita posso dire che noi l’appoggeremmo senza esitazione”.

E questo campo largo a che punto è?

“Se serve solo a mettere insieme un coacervo di forze con l’unico intento di battere la destra non serve a nulla. Gli elettori non lo capirebbero, ma anzi servirebbe solo ad allontanare i cittadini dalla politica. Bisogna confrontarsi sui contenuti, sui temi, sui problemi e sui programmi”.

Quella di Matteo Renzi è stata un’apertura importante alla coalizione. Lei che ne pensa?

“Con Matteo c’è un’amicizia antico, lo conosco dal 2003, prima che diventasse presidente della Provincia di Firenze. E proprio perché so come ragiona e che non farà mai il secondo di nessuno, nel 2022, quando ci fu l’apparentamento tra Azione e Italia Viva, fui uno dei pochi a non condividere l’operazione. Che l’ex premier sappia fare politica è indubbio ma lui la fa a modo suo, commettendo anche errori clamorosi. Detto questo, credo che tra Azione e Iv ci siano ancora molti punti di convergenza”.

Parliamo di infrastrutture: per la FiPiLi crede che serva far pagare un pedaggio come propone Giani?

“Quella è un’arteria importante, che ha bisogno di grandi interventi perché allo stato attuale è pericolosa. Ma bisogna trovare le risorse e se quelle pubbliche non bastano non siamo contrari a installarci i caselli”.

Infine Remaschi, la Multiutility. Qual è la sua posizione?

“I servizi devono funzionare: affinché questo accada serve che la politica dia indirizzi e indicazioni. Ma bisogna stare attenti a non privatizzare tutto: non sarebbe accettabile che il monopolio delle scelte ricadesse su aree geografiche molto forti rispetto ad aree marginali”.