EMANUELE BALDI
Politica

Calenda incontra Giani: “Io sto con lui, è bravo. Ma si guardi dai 5 Stelle”

Il leader di Azione a tu per tu col governatore: “Bene la sanità a differenza di altri”. Campo largo: “A ogni angolo pentastellati e Avs frenerebbero la Toscana diffusa”

Firenze, 21 gennaio 2025 – L’Italia è a un passo dalla recessione ma qui si parla solo di sciocchezze con la politica ridotta a fare pubbliche relazioni. O si svolta subito su industria, manifattura ed energia o si va a gambe all’aria”. Nel caso di Carlo Calenda il nome del partito di cui è creatore e leader è una sorta di motto da declinare al quotidiano. Quello che manca, a suo dire, “in un Paese di chiacchiere” è proprio l’Azione.

Carlo Calenda in visita alla sede de La Nazione
Carlo Calenda in visita alla sede de La Nazione

Senatore, il momento è davvero così delicato?

“Il governo non ha fatto nulla per la scuola, su sicurezza e immigrazione siamo al palo con un’opposizione che sa solo contestare. Il costo dell’energia è alle stelle, l’industria ferma, Musk e Trump vogliono distruggere l’Europa. Mi pare la tempesta perfetta sia a un passo”.

Cosa rischia l’Italia?

“Senza una missione finiremo per fare i camerieri dei cinesi”.

La via di fuga è un nuovo Centro?

“Noi andiamo avanti nella nostra sfida per costruire qualcosa di concreto nell’area liberale e repubblicana. Credo ci sia un enorme spazio elettorale anche perché il Pd ormai è diventato altra cosa, sovrapponibile ad Avs e 5Stelle. C’è il rischio di una deriva alla Mélenchon”.

E’ in Toscana per incontrarsi con Giani.

“È una figura che stimo, vicina a noi, viene dal partito socialista ed è un azionista. Un uomo di livello. E lo dico anche se non ho come noto grande considerazione per le Regioni”.

In che senso?

“Spesso sono solo centri di potere che sprecano una valanga di soldi pubblici e complicano la burocrazia. Dovrebbero agire solo su due fronti ma con decisione: infrastrutture e sanità. Senza creare cinquemila municipalizzate”.

Della sanità toscana che idea si è fatto?

“Buona, appunto. Giani ha agito bene e qui il sistema tiene a differenza di altre regioni. Il governatore mi piace perché, da buon azionista, sta cercando di muoversi anche sul terreno delle infrastrutture e dell’energia”.

Quindi potrebbe sostenerlo alle regionali?

“Si parte sempre dalla valutazione della qualità del candidato presidente. Però un consiglio vorrei darglielo. Stia in campana: prima si toglie di mezzo i 5 Stelle e meglio è”.

Però proprio Giani sta insistendo sul campo largo.

“Spero abbia la forza di capire i rischi che ci sono nel governare con una maggioranza troppo eterogenea. Si parla di Toscana diffusa per ridurre il gap tra centri urbani e altri territori ma poi come può agire se a ogni svincolo si trova un pentastellato abbraciato a Bonelli? Per non parlare poi del mio amico eh... (Matteo Renzi ndr)”.

In che senso?

“Beh, con lui ho già dato per i prossimi 1.500 anni”.

Quali azioni per la Toscana?

“Attraversando l’area di Grosseto, Livorno, Massa vedo che c’è un problema di bonifiche. Servono inceneritori. Bisogna agire, investire nell’energia ma subito. Quanto tempo ci è voluto per far capire che il rigassificatore di Piombino era utile?”.

In Toscana tiene banco anche il tema overtourism. Una risorsa o lo smantellamento delle nostre identità?

“Il turismo raddoppierà, sono le previsioni. Può reggere il doppio di turisti Firenze?”.

No.

“Allora bisogna selezionare chi spende di più rimodulando la tassa di soggiorno. Servirebbe anche a rimodulare verso l’alto gli esercizi commerciali”.