Ceccarelli (Pd): “Raccogliamo la richiesta del Presidente Chiti. L’Istituto Storico della Resistenza baluardo della memoria e dell’antifascismo”

«Mai come oggi è stato importante salvaguardare le istituzioni che sono state create per tramandare la memoria della Resistenza e dei valori antifascisti su cui è fondata la nostra Repubblica e la nostra Costituzione»

Arezzo, 1 luglio 2024 – Ceccarelli (Pd): “Raccogliamo la richiesta del Presidente Chiti. L’Istituto Storico della Resistenza baluardo della memoria e dell’antifascismo”.

“Mai come oggi è stato importante salvaguardare le istituzioni che sono state create per tramandare la memoria della Resistenza e dei valori antifascisti su cui è fondata la nostra Repubblica e la nostra Costituzione. In questi anni, ci siamo impegnati perché fosse garantito all'Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell'Età contemporanea il flusso di risorse necessarie allo svolgimento della sua funzione e oggi ritengo necessario raccogliere l’appello del suo presidente Vannino Chiti”.

Con queste parole, il capogruppo del Pd i n Consiglio regionale, Vincenzo Ceccarelli, esprime sostegno alla richiesta del Presidente Chiti, il quale chiede che gli stanziamenti vengano assegnati su base triennale e non più annuale.

“Credo che le motivazioni che stanno all’origine di questa richiesta, tutte connesse alla necessità di garantire all’Istituto il miglior funzionamento siano reali e debbano essere considerate fino in fondo. Giusto anche il richiamo ai tre ottantesimi, che si celebreranno di qui ai prossimi anni : gli 80 anni dalla Liberazione, nel 2025; l'anniversario dell'Assemblea costituente e della Repubblica, nel 2026; l'approvazione della Costituzione, nel 2027”.

Quello che chiede l'Isrt è che sia modificata con urgenza, attraverso un emendamento, la Legge regionale 38 del 2002 che ha per oggetto Norme in materia di tutela e valorizzazione del patrimonio storico, politico e culturale dell'antifascismo e della resistenza e di promozione di una cultura di libertà, democrazia, pace e collaborazione tra i popoli, prevedendo che le risorse vengano assegnate su base triennale e non più annuale. Oltre all'Istituto regionale, con sede a Firenze, sono otto gli Istituti nelle province toscane (fatta eccezione per Arezzo) che operano sul territorio grazie al lavoro di studiosi e professionisti qualificati, e di tanti volontari.