FRANCESCO INGARDIA
Politica

Elezioni Toscana, voto in autunno. Giani e il compromesso sulla data: “Intesa possibile sul 12 ottobre”

In attesa del via libera dal Nazareno per il bis il governatore cerca la mediazione con gli altri presidenti uscenti: “Decideremo in maniera condivisa l’election day al Festival delle Regioni di Venezia dal 18 al 20 maggio”

Elezioni Toscana, voto in autunno. Giani e il compromesso sulla data: “Intesa possibile sul 12 ottobre”

Firenze, 20 aprile 2025 – La politica è l’arte del compromesso. Eugenio Giani lo sa bene. Il canale diretto per la candidatura bis passa a questo punto del gioco dal dialogo coi pretoriani fedelissimi di Elly Schlein al Nazareno (il duo Baruffi e Taruffi). In parallelo, rimane un’altra tela da tessere e concertare con gli altri presidenti di regione uscenti, quello dell’election day. Qui prende corpo la strategia di Giani: fissare la chiamata alle urne nel weekend del 12 ottobre.

Una data non casuale che rappresenterebbe la mediazione riuscita tra due esigenze contrapposte. Da una parte, quella del governatore toscano Pd di avere una tornata elettorale quanto più lontana dai “mesi più piovosi”. Da giorni Giani avvisa i naviganti: “Votare con l’allerta arancione o rossa sarebbe sbagliato”. Parte da qui, la proposta 1.0 delle elezioni “entro fine settembre”. Che però non tiene di conto dell’altra esigenza nazionale, rimasta più sottobanco. Quella di prolungare quanto più la scadenza naturale delle legislature di Puglia, Campania, Marche e Toscana (il pianeta Veneto orbita attorno a un satellite che guarda alla primavera ’26) a vantaggio di giunte e consiglieri regionali in carica con il mandato 2020.

Evitare forzature e strappi, questa è la missione di Giani. Consapevole che “è prerogativa dei singoli presidenti di Regione stabilire la data delle elezioni”. Col voto del 20 e 21 settembre di cinque anni fa - causa Covid -, la finestra buona da considerare per legge è quella che va da 60 prima a 60 giorni dopo il compimento dei 5 anni di mandato, quindi da luglio a novembre 2025. Quindi? Meglio unire i puntini.

Primo indizio: sibillino, giusto qualche giorno fa Giani aveva dato rassicurazioni a chi temeva un possibile slittamento al 2026: “Voteremo sicuramente in autunno. Ritengo che accanto ai fattori di specificità delle singole regioni sia auspicabile ricercare un coordinamento fra le Regioni al fine di ipotizzare la stessa data, magari entro la metà di ottobre”.

Secondo indizio: avendo ottobre quattro domeniche, calendario alla mano, quella di mezzo corrisponde alla data del 12. “Sì, l’intesa può essere trovata su quella data”, ammette Giani a La Nazione. Non prima di aver ribadito l’importanza della nobile arte della mediazione politica: “Massima disponibilità a ragionarci sopra per omogeneizzare la decisione con i presidenti delle cinque regioni che vanno al voto”. Per dar manforte al ragionamento servirebbe però un evento tale da riunire i De Luca, Emiliano, Acquaroli, Testolin ad uno stesso tavolo per un unico election day come risultante finale da sottoporre alla timbratura del Viminale.

Terzo indizio: l’evento già c’è, ed è in programma dal 18 al 20 maggio a Venezia in occasione della quarta edizione del Festival ’L’Italia delle Regioni’. A quel punto servirà attendere solo l’esito dei lavori della conferenza delle Regioni e delle Province Autonome prevista proprio alla ’Serenissima Repubblica’. Ma intanto, promette Giani, “al Festival decideremo la data del voto in maniera condivisa”.