Firenze, 12 giugno 2024 – Da una parte il “nuovo” Pd toscano targato Schlein gonfia il petto (primo partito con distacco di 4 punti, Livorno e Prato conquistate al primo turno), dall’altra nel centrodestra, consolidandosi scenari già emersi alle Politiche del 2022, volano stracci. La Lega deve far il conto con la crisi, Fratelli d’Italia si consolida leader e Forza Italia in ripresa evidente.
“Viene premiata la generosità e l’approccio inclusivo, testardamente unitario, anche nei confronti delle coalizioni che abbiamo costruito, con l’idea di essere generosi ma non bischeri. Siamo il baricentro per la costruzione dell’alternativa alla destra” ha evidenziato ieri il segretario regionale toscano del Pd Emiliano Fossi tracciando il bilancio post voto. Occhio strizzato al Movimento Cinque stelle verso le regionali del ’25: “Faremo appello ai democratici per costruire ogni percorso.La politica dei veti è stata sconfitta, questo è sicuro”.
Ribolle il centrodestra toscano. Due casi su tutti. A Prato la Lega attacca la coalizione: “Appiattiti su una candidatura. Avevamo un quadro assolutamente propizio davanti e invece siamo a fare i conti con una sconfitta clamorosa”. E a Montecatini dove il sindaco uscente e coordinatore regionale Luca Baroncini va al ballottaggio.
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(di Barbara Berti) "Siamo nettamente, e per grande distacco, il primo partito della Toscana, non era scontato o automatico”. E’ ovviamente soddisfatto Emiliano Fossi, segretario regionale del Pd dell’esito delle elezioni in Toscana dove su 185 Comuni al voto, 132 vanno a un sindaco sostenuto dal Pd, 35 a sindaci del centrodestra o comunque non sostenuti dai dem, mentre i ballottaggi sono 18. “È una bellissima cosa salutare Ilaria Bugetti, prima sindaca di Prato, la conferma di Luca Salvetti così come tanti altri contesti dove vinciamo al primo turno – riconosce Fossi –. E siamo contenti del 32% del Pd alle Europee in Toscana che dà un impulso fortissimo al partito nazionale”.
Tale risultato “è il frutto del grande lavoro svolto nell’ultimo anno e mezzo, queste sono le prime elezioni gestite dal gruppo dirigente eletto nel febbraio scorso» dice il segretario sottolineando i punti di forza. “Un partito così unito in Toscana non c’è mai stato e una linea politica chiara che abbiamo costruito nel tempo” commenta Fossi, insieme al responsabile enti locali del partito toscano Stefano Bruzzesi.
"Questo risultato premia la generosità e lo spirito inclusivo nella costruzione delle coalizioni, superando l’autosufficienza e con la consapevolezza che in politica servono i voti e non i veti” continua Fossi elencando poi le tematiche per le quali i dem sono stati premiati dagli elettori: “I record di firme raccolte sul salario minimo e il suo inserimento nei programmi elettorali per gli appalti gestiti dalle amministrazioni cittadine, la Carta di Firenze contro gli incidenti sul lavoro, l’impegno per la sanità pubblica contro le manchevolezze del governo ma anche con la ’scelta dolorosa’ di aumentare l’addizionale Irpef per porre rimedio al nodo del payback sui dispositivi medici, oltre alla denuncia dei tagli ai Comuni a causa della Spending review”.
Fossi rivendica anche la netta posizione “sulle politiche migratorie aprendo i nostri porti, non facendo venire meno il senso di umanità e dicendo con chiarezza no ai Cpr, centri che sono prigioni dove vengono negati i diritti più basilari delle persone”.
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(di Luigi Caroppo) Lo aveva annunciato nell’aprile scorso a ’La Nazione’. E all’indomani del voto amministrativo, il sindaco di Pisa Michele Conti è stato di parola. Venerdì prossimo i sindaci di centrodestra che guidano le città toscane si ritrovano proprio a Pisa per lanciare la “Rete civica" regionale. Il sottotitolo dell’iniziativa è tutto un programma dopo il voto europeo e amministrativo (con prospettiva elezioni regionali toscane nel 2025): “Le buone pratiche amministrative nei Comuni della Toscana”. Come dire: non solo nel centrosinistra c’è il fronte dei sindaci, ma c’è anche nel centrodestra ed è tanto forte e radicato che vuol contare nelle scelte e nelle strategie. Non solo i partiti dunque hanno le carte in mano verso le nuove sfide.
Partecipano alla chiamata del sindaco pisano Michele Conti: Nicoletta Fabio (Siena), Francesco Persiani (Massa), Alessandro Tomasi (Pistoia), Mario Pardini (Lucca), Alessandro Ghinelli (Arezzo), Antonfrancesco Vivarelli Colonna (Grosseto). Ma non solo. Insieme al “settebello” dei sindaci ci saranno anche i rappresentanti delle liste civiche che li hanno sostenuti nella corsa a primi cittadini e stanno amministrando con loro attraverso la presenza sul territorio e nei consigli comunali.
Un messaggio chiaro da Pisa: bisogna serrare le fila, unire e dialogare per farsi trovare pronti all’assalto della Regione Toscana oltre che scambiarsi idee e progetti delle buone pratiche amministrative. Il centrodestra è cosciente che il civismo è un valore aggiunto per aggregare e far vincere. Sia Michele Conti a Pisa che Alessandro Tomasi a Pistoia sono stati eletti anche per il secondo mandato grazie al forte supporto di liste civiche. Un modello vincente che può dare ulteriori frutti. Anche a livello più ampio. «Il centrodestra in Toscana si è dimostrato attrattivo delle migliori energie della società civile - aveva spiegato Conti a La Nazione - Un civismo che non ha la pretesa di sostituirsi ai partiti, che rimangono colonna portante della coalizione, ma di aggiungere valore alla proposta politica». La strada verso l’appuntamento regionale è tracciata. E Conti, e non solo, tifa Tomasi come alfiere del centrodestra contro Giani.