Firenze, 27 ottobre 2021 - "Uno spettacolo di assoluta insipienza". E ancora "Una lotteria del voto irrispettosa dei diritti", "una battaglia di civiltà persa".
Ivan Scalfarotto, sottosegretario all'Interno, punto di riferimento di Italia Viva, è un fiume in piena dopo lo stop al ddl Zan.
Sottosegretario, lei aveva messo le mani avanti anche a 24 ore dal voto: se non si tratta, la legge è affossata. E' così è stato. "Dopo essere sopravvissuti di un solo voto a scrutinio palese a luglio, accettare la roulette russa di un voto segreto senza un piano e senza paracadute, rifiutando anche un rinvio di qualche giorno per trovare una soluzione, è il più raro esempio di insipienza e dilettantismo cui mi sia capitato di assistere in questi anni di politica. Significa non avere la più pallida idea di come funziona il Parlamento".
Una lotteria del voto. "E' stata una vergogna: invece di lavorare sul testo che poteva essere modificato da una minima lungimiranza politica si è tentata la fortuna, del tutto incuranti del peso di questo azzardo sulla vita delle persone. Chi ha messo in campo caparbiamente questa strategia fallimentare, dovrebbe sentire tutta la responsabilità di questo disastro storico".
Italia Viva assicura che i franchi tiratori sono altrove, ma le accuse ai renziani fioccano "E' chiarissimo il nostro atteggiamento, noi abbiamo sempre acceso i riflettori sul rischio che specialmente al Senato ci potessero essere seri problemi. In commissione il testo è sempre stato salvato grazie al voto del nostro senatore Giuseppe Cucca. Il Pd deve guardare alla proprie colpe, non dare sempre la responsabilità di quanto accade a Renzi".
Ma secondo lei il Pd ha raccolto l'appello del suo segretario Letta lanciato domenica per trovare una mediazione? "Mi chiedo e lo chiedo ai dem: ma da domenica a mercoledì quali modifiche sono state proposte dal Pd? Noi avevamo apprezzato il gesto di Letta. Mi sembra non sia stato sia stato compreso, con conseguenti azioni, in primis dai suoi. Non si può solo pensare alla Lega e al voto segreto. Dove si è manifestata la volontà di mediare?".
Come mai? "La questione è semplice: o siamo di fronte ad una grave incapacità di gestire il voto in aula oppure siamo di fronte alla volontà di sacrificare la legge se non fosse stata portata in fondo nel suo spirito originale. Ci siamo trovati di fronte a una sinistra ideologica".
E la destra? "Una destra oscurantista".
Invece Italia Viva che proponeva? "Su temi significativi come la lotta all'omofobia e alla transfobia meglio una legge imperfetta che niente. Lo ridico con forza e convinzione ancora più forte dopo quello che è successo al Senato. Ora lo stop lo pagheranno le persone, quelle che saranno bullizzate per ciò che sono. C'era una strada percorribile, una sorta di compromesso di buon senso. Perché non si è voluto rimandare di una settimana il voto? Il Pd ce lo deve spiegare".
E ora? "Per regolamento dovranno passare almeno sei mesi prima che un testo identico possa esser di nuovo presentato, ma in questo scenario vergognoso dubito che possa avvenire".