LUIGI CAROPPO
Politica

La sinergia Pd-5Stelle. L’alleanza mette radici: "Sì al polo progressista, ma su Giani parliamone..."

Irene Galletti, capogruppo regionale del Movimento, tesse l’intesa con i dem Prato è l’esempio virtuoso del per corso. Forti dubbi sul bis del governatore

Irene Galletti, capogruppo del M5S nel consiglio regionale della Toscana

Irene Galletti, capogruppo del M5S nel consiglio regionale della Toscana

Firenze, 5 luglio 2024 – Irene Galletti, capogruppo regionale dei 5 Stelle, non solo segnali e parole, ma anche fatti per alleanze vincenti. La sinergia M5stelle e Pd diventa realtà.

"Nei comuni dove ci siamo potuti sedere ai tavoli con pari dignità e senza veti, questa alleanza ha rappresentato una risposta concreta alle sfide contemporanee, dall’ecologia alla digitalizzazione, dimostrando che il dialogo e la collaborazione tra forze diverse possono generare soluzioni efficaci e innovative. Con questi presupposti la sinergia tra M5S e PD può diventare una concreta opportunità di scambio e crescita reciproca a beneficio dell’area progressista".

Prato è l’esempio più evidente. Alleanza, vittoria, entrata in giunta. Si parte da qui per estendere il campo largo progressista?

"Su Prato, il cambio di posizione del Partito Democratico su temi fondamentali come il no alla Multiutility e la decisa opposizione all’espansione dell’aeroporto di Peretola si è rivelato vincente, e ha portato la coalizione alla vittoria al primo turno, permettendo alla sindaca e agli assessori di essere già al lavoro nei loro uffici con un denso programma di impegni. In questo contesto, il M5S emerge come una forza politica capace di promuovere valori e temi che uniscono l’intera coalizione su obiettivi di sostenibilità ambientale e benessere sociale che creano consenso. C’è stato ascolto e condivisione, i cittadini l’hanno capito, e questo ha portato benefici a tutti".

Furfaro e Fossi sono stati chiari: la Toscana laboratorio per l’Italia nel solco dello slogan ’Meno veti, più voti’. Prossimo passo sono le Regionali insieme quindi.

"Qui bisogna essere chiari: i veti li pongono altri, non noi, e di solito arrivano prima ancora che i rappresentanti del M5S si siedano ai tavoli, con l’obiettivo di scoraggiare qualsiasi confronto. Chiaramente non mi riferisco a Furfaro e Fossi, con i quali il dialogo è stato fin da subito aperto e positivo e con i quali ho fiducia che si possa continuare a lavorare bene, ma a chi ha una visione ben diversa dalla nostra. Noi non poniamo veti ma valori e obiettivi sui quali non siamo disposti a derogare. Se vogliamo affrontare un serio percorso per le regionali, serve un approccio come quello di Prato, Montecatini Terme, Cascina: la nostra porta è aperta a tutti coloro che si muovono nel solco progressista. La promessa che possiamo fare per adesso è quella di serietà: iniziamo a confrontare le nostre agende politiche su valori e temi come la ripubblicizzazione dell’acqua, un cambio di rotta nella sanità a livello territoriale e dirigenziale, il consumo zero di suolo unito a maggiori investimenti nella sicurezza idraulica, la tutela dell’ambiente contro speculazioni e lobbismo, il supporto concreto ed economico a tutte le fragilità sociali. Se ci saranno i presupposti, il percorso diventerà naturale“.

Giani vi vuole nelle forze che lo sosterranno. Voi ci state a sostenerlo o ponete qualche veto? E aspettate un segnale in questa fine legislatura?

"Se Giani desidera il nostro sostegno significa che ha già messo in conto che il candidato Presidente di una eventuale coalizione sarà lui, e questo implicherebbe partecipare a discussioni con decisioni già prese, dando per scontato l’accettazione della sua candidatura. Temo che non sia la partenza migliore da cui prendere avvio. Credo che invece dovremmo iniziare parlando di obiettivi concreti, punti e valori condivisi, costruendo insieme una visione comune della Toscana del futuro. Consiglio di lasciare la scelta dei nomi per ultima tra le decisioni da prendere, per evitare di alimentare fraintendimenti e speculazioni politiche che non rispecchiano la realtà".

E con le forze di Centro come Italia Viva potete trovare punti in comune? Intanto firmate insieme i referendum sull’autonomia differenziata. Ma riuscirete a stare insieme Sinistra, 5stelle, Pd e Italia Viva?

"Difficile dirlo. L’incompatibilità programmatica e valoriale con Italia Viva, ad oggi, resta incolmabile, e le nostre rispettive origini e storie politiche lo confermano. Italia Viva deve fare chiarezza e decidere da che parte vuole stare davvero. Tuttavia, è positivo che sul referendum sull’Autonomia Differenziata si sia schierata dalla parte che noi riteniamo giusta: quella che vuole l’abrogazione. È evidente che un programma elettorale come quello presentato da PD e Italia Viva alle scorse regionali è totalmente incompatibile con il Movimento 5 Stelle e con l’anima progressista che la sinistra e questo rinnovato PD vorrebbero esprimere oggi. Tuttavia, è chiaro che l’intera maggioranza di questa ipotetica coalizione deve guardare a un futuro condiviso e allineato, senza ambiguità. Per raggiungere questo obiettivo, basterebbe un no coeso contro chi aspira semplicemente a fare da ago della bilancia tra politiche di destra e di sinistra: in poche parole, meno tatticismi e più volontà di lavorare concretamente per la nostra amata regione, dalle isole fino all’appennino. Non accetteremo più una Toscana di serie A e una di serie B".